ECONOMIA
Finanze federali: deficit ridotto a soli 80 milioni nel 2024. È quasi pareggio
Grazie a maggiori entrate e minori spese straordinarie, il consuntivo chiude con un disavanzo nettamente inferiore alle previsioni
TiPress / Gabriele Putzu

BERNA - Per la prima volta dalla pandemia, il deficit della Confederazione svizzera scende sotto il miliardo di franchi. Il consuntivo 2024 si chiude con un disavanzo di soli 80 milioni di franchi, un risultato ben lontano dai -2,6 miliardi previsti. Un dato positivo, sottolinea il Consiglio federale, favorito da un incremento significativo delle entrate fiscali e da una riduzione delle spese straordinarie.

Crescita delle entrate e contenimento delle uscite

Le entrate ordinarie sono aumentate del 5,9% (+4,7 miliardi di franchi) rispetto al 2023, grazie soprattutto alla crescita delle imposte sul reddito delle persone fisiche e sugli utili delle imprese (+7%), oltre all’aumento dell’IVA destinato al finanziamento dell’AVS. Sul fronte delle uscite, la crescita si è attestata al 4% (+3,2 miliardi), trainata dai contributi alle assicurazioni sociali (+1,5 miliardi) e dai trasferimenti a Cantoni e Comuni (+1 miliardo).

Riduzione del debito Covid e prospettive per il 2026

Grazie all’eccedenza di finanziamento strutturale di 1,3 miliardi di franchi, la Confederazione potrà ridurre parte del debito accumulato durante la pandemia, per un totale di 27 miliardi.

Guardando al preventivo 2026, l’Esecutivo prevede che non saranno necessarie ulteriori misure di riduzione della spesa, grazie ai tagli già effettuati negli anni scorsi e all’arrivo di 1,6 miliardi di entrate aggiuntive derivanti dagli utili delle aziende energetiche e del commercio di materie prime con sede a Ginevra. Queste risorse contribuiranno a coprire l’aumento delle spese per la difesa e il contributo obbligatorio al programma europeo di ricerca Orizzonte Europa.

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