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25.09.2015 - 12:270
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Educazione sessuale e le polemiche della Chiesa: due giovani candidate a confronto

Lisa Boscolo, candidata GISO, e Raide Bassi, candidata UDC, commentano il nuovo manuale di educazione sessuale. Boscolo: «Siamo stati noi giovani a sollecitare che si parlasse di nuovi temi». Bassi: «Ormai i ragazzi sanno tutto, giusto fare sensibilizzazione»

BELLINZONA - Il nuovo manuale di educazione sessuale per le scuole media ha fatto e fa discutere, a partire dall'interrogazione di Maurizio Agustoni (che sul nostro portale ha spiegato qualche giorno fa che cosa non lo convince), fino all'attacco di Don Leo, che afferma come le idee proposte dal gruppo che si doveva occupare di redigere il testo non siano state ascoltate, e alla difesa del DECS. Cosa pensano i giovani politici, che con l'educazione sessuale e la scuola sono stati confrontati pochi anni fa? è giusto parlare di tematiche quali la sessualità alternativa, la masturbazione e la pornografia, e se sì, in che termini? «Esiste un manuale, al momento, che è quello che utilizzavano ancora i miei genitori», spiega Lisa Boscolo, candidata al Consiglio nazionale per la GISO, «dunque trovo giusto dare spazio a nuove tematiche. Tra l'altro, che si cambi libro di testo è stato chiesto dal Comitato cantonale dei giovani. La scuola e la famiglia devono andare di pari passo. È normale che si siano critiche su temi quali aborto e pornografia perché esistono sensibilità diverse, ciò che mi dà fastidio è che si sia criticato un manuale non ancora ufficiale». I tempi sono cambiati, ed è indispensabile sostenere e far capire ai ragazzini il mondo della sessualità. «Attualmente, è più facile che i bambini e le bambine si avvicinino alla sessualità spinta come i porno: hanno tutti un iPad, un cellulare in età molto giovane, e vengono bombardati da video e messaggi. È necessario che la famiglia dia una spiegazione, e che dove non è presenta la famiglia che sia la scuola a riempire quei vuoti»Raide Bassi, candidata dei Giovani UDC, vede aspetti positivi e negativi. «È bene che non sia un tema tabù e che se ne parli in questa età, dove si fanno le prime scoperte. C'è chi non sa nulla e chi non può parlarne coi genitori, dunque può essere un aiuto per i ragazzi. Dall'altro lato, però, nessuno ha mai avuto bisogno di un corso per sapere come funzionano certe cose... . I giovani sanno già molto, è utile una sensibilizzazione e spiegazione in ogni caso. Se fosse altro, bisognerebbe capire che cosa e in che modo viene fatto, perché è giusto parlarne ma è comunque un tema intimo di ciascuno». E a chi si scandalizza perché nel manuale si parla anche di sessualità alternativa, Boscolo risponde che «viviamo in un mondo dove le minoranze devono essere integrate, ed giusto che, in un'età in cui si scopre la propria identità sessuale, che si dia spazio anche agli omosessuali, senza lasciarli nell'ombra. Un capitolo su questo è un simbolo di fiducia, un sostegno per chi magari si sente diverso sessualmente. Si va nella direzione di eliminare ogni tipo di discriminazione». «Non credo non se ne debba parlare, alcuni sono chiusi e hanno dunque una forma di ignoranza, da cui possono nascere discriminazione. La sessualità è un tema normale che incide sui ragazzi di quell'età, dunque non vedo lo scandalo. Poi ovviamente si deve trattare l'argomento in un modo sensibile, rispettando le sensibilità di tutti», concorda Bassi. A suscitare polemiche, secondo quanto detto da Agustoni, è che il manuale faccia passare il messaggio dell'aborto in caso di gravidanza precoce e indesiderata. «Non condanno il pensiero della Chiesa, in linea con quanto dicono e predicano. Una vita è una vita, anch'io non sono favorevole a prescindere all'aborto, intesa come soluzione semplice, perché semplice non lo è. Ci sono dei momenti e delle circostanze della vita nei quali non c'è la possibilità di avere un figlio, e se la donna non è sotto pressione e se la sente di abortire non la condannerei», ritiene la candidata UDC. «Non va presentata però come unica soluzione. Si torna al discorso di prima: facciamo più prevenzione, diciamo alle ragazzine quali sono i rischi, non che se rimangono incinta a 16 anni l'aborto è la soluzione principale. Una scelta del genere dipende a mio avviso da molto fattori, famigliari, economici, psicologici». «La Chiesa è contraria perché lo è a prescindere verso la parola "aborto", per i loro principi che rispetto ma non condivido», le fa eco la candidata socialista. "Io sono la prima che sostiene la libertà di scelta, ma non va criminalizzato chi decide di abortire».
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