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15.10.2015 - 11:380
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«Candidati, visto che votazione il Peter?» La Palmira sfida James Bond

L'autore e attore Diego Bernasconi ci parla del secondo film con protagonista la Palmira. Che parla di elezioni comunali e casualmente esce proprio in periodo elettorale... perché dopo nelle sale arriverà 007

MENDRISIO - «La soddisfazione maggiore? La gente che, quando esce, non viene semplicemente a dirti che il film era bello, ma che per due ore non ha pensato ai problemi, ha staccato la spina e ha riso, trovando uno sfogo necessario» Diego Bernasconi, autore de "La Palmira, complotto nel Mendrisiotto" assieme ad Alberto Meroni e interprete di Peter, è contento.Com'è andata la serata di anteprima di ieri? Che sensazioni avete avuto?«Si sentiva la gente ridere, ed anche qualche applauso. Ho visto persone soddisfatte, è molto gratificante. Questa sera siamo a Lugano, e l'anteprima è esaurita come a Mendrisio. Il weekend piovoso potrebbe giovarci».Ci riassume brevemente la trama?«La Palmira mette in lista per le elezioni comunali il nipote, Peter, il quale viene eletto con grandissima maggioranza. Appena eletto viene incastrato da un tentato omicidio. La polizia, il commissario eccetera sono bloccati, per cui è la Palmira col suo team a dover risolvere tutto. Risolveranno il caso? Sì, non si sa in che direzione...»Possiamo definire la Palmira un fenomeno ticinese? «Non è un film sussidiato o aiutato dal Cantone. In effetti è un valore aggiunto, ma non volevamo che lo fosse. Avevamo le cifre dei risultati della prima pellicola, e abbiamo chiesto in Cantone alla commissione cinema per avere degli aiuti, però non sono neppure entrati in materia. Allora abbiamo deciso di farlo comunque, anche se ha comportato sforzi ingenti. A parte la cinquantina di persone nella troupe il cast era di una ventina di persone con 243 comparse. Il film è stato prodotto da quattro entità: Meroni, io, Morandini e il Mendrisiotto, che ci ha fornito tanti attori comparse».È un caso che il film, che parla di elezioni comunali, esca nelle sale proprio a ridosso delle nazionali?«L'altro giorno c'erano alcuni politici e ho detto loro "avete visto che votazione ho fatto? Esco più che vittorioso!". Il periodo comunque è dato dalla distribuzione, dopo di noi esce James Bond e Morandini ha scelto il buco migliore dove inserirlo, se si andasse bene si potrebbe riproporlo a Natale».Domenica sapremo chi verrà eletto al Nazionale o agli Stati: cosa farebbe il Peter se fosse tra i prescelti?«Introdurrebbe l'insegnamento del gioco delle bocce nelle scuole. L'unica cosa che sa fare, in fondo».Come mai avete scelto un giallo per far ridere?«La Palmira è il tutto, il personaggio che fa tutto, comanda e risolve, insomma è il mondo. In che situazione metterla, se non facendola diventare una sorta di signora Fletcher? Ho trovato divertenti i mezzi che può usare la Palmira in questo caso. Mi sono immaginato cosa potrebbe fare, e mi veniva già da ridere. Una parte di risate è all'inizio con la campagna elettorale di Peter, che non sa parlare, dunque i comizi sono comici, l'altra sullo svolgimento delle indagini».La gente ha voglia di ridere e di farlo in dialetto? Recentemente, lei ha proposto in teatro "Il Requiem di Bechitt" con buoni risultati.«Più che altro ha voglia di ridere. Il dialetto ci aiuta a far ridere, la gente lo capisce ancora. Le espressioni dialettali rafforzano, e dunque le sfrutto».Cosa riserverà ora il futuro alla Palmira?«Personalmente, ho in cantiere tre o quattro progetti. Uno è letterario, fermo, ma se non si muove altro farò questo. Per il cinema, vedremo come va questo. Il terzo episodio c'è, con diverse varianti, con Palmira o senza (non eliminata ma messa come cameo), con altre persone. Ci sono degli enti interessati». Nella foto: Flavio Sala dei Frontaliers, presente nel film
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