«La pianificazione, anche se il Consigliere di Stato non lo accetta, è un'imposizione. Le casse malati hanno una lobby così forte a livello federale che hanno fatto sì che il Consiglio federale abbia deciso che i Cantoni dovevano pianificare, il che per loro vuol dire ridurre. Il Ticino ha già ridotto i letti e ha subito il DRG quattro anni fa (cioè il fatto che qualsiasi paziente dopo una determinata operazione o una cura debba restare ricoverato al massimo sette giorni). Con i giovani ci guadagnano, con gli anziani no, dunque le strutture ospedaliere devono assumersi più costi. L'EOC non può fare deficit, di conseguenza deve "buttar fuori" i pazienti, dicendo che sono post acuti, anche se non sono ancora pronti per andare a casa. Quindi il Cantone deve organizzare dei letti post acuti, un'altra imposizione di Berna. È un ribaltamento di costi verso il Cantone, il quale a sua volta chiede la partecipazione dei costi ai Comuni, con un nuovo ribaltamento della spesa. Ma pensandoci bene, noi abbiamo visto una diminuzione dei premi di cassa malati negli ultimi anni? O sappiamo quanto guadagnano? Perché non ci presentano i conti? Eppure siamo obbligati ad assicurarci. È questo che dà fastidio: se si accettano tutti questi presupposti, la pianificazione non è fatta male, lo sbaglio è concettuale. Dovremmo avere il coraggio come Cantone di dire che non accettiamo, vogliamo il servizio e lo paghiamo».