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28.12.2015 - 20:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Contro il Mattino, contro Durisch: ecco le risposte di Migros

Il direttore di Migros Ticino puntualizza la posizione dopo il polverone sulla trovata pubblicitaria anti tassa di collegamento

S. ANTONINO - Le chiama «inesattezze», ma probabilmente quanto pubblicato dal Mattino della Domenica ha quanto meno indispettito Lorenzo Emma, direttore di Migros Ticino. Suo l'editoriale sull'ultimo numero del 2015 di Azione, quasi interamente dedicato alla tassa di collegamento, ma soprattutto dedicato a rispondere alle accuse piovute da Via Monte Boglia. Oltretutto considerato che Migros è un inserzionista del domenicale leghista, è facile immaginare quanto le accuse infondate abbiano creato fastidio nel quartier generale del gigante arancione. Migros Ticino «è un'azienda autonoma domiciliata e quindi assoggettata fiscalmente in Ticino», spiega Emma. «A fronte di un volume di investimento medio di 20 milioni di franchi necessario per mantenere moderne le infrastrutture, l'azienda realizza un utile di circa 5 milioni di franchi, che genera un gettito fiscale di circa 3 milioni di franchi». E ancora, «su 100 franchi incassati, oltre 40 vengono reiniettati nell'economia ticinese sotto forma di acquisti, salari e imposte. La cooperativa, inoltre, favorisce l'occupazione di persone domiciliate nel Ticino (tant'è vero che da anni il 90% dei collaboratori è domiciliato nella Svizzera italiana). Poi Emma passa all'impegno ambientale di Migros, rispondendo quindi anche alle critiche provenienti dal deputato socialista Ivo Durisch, che si era scagliato contro la trovata pubblicitaria del buono sconto per "compensare" l'aggravio della nuova tassa di collegamento votata dal Gran Consiglio. «Migros Ticino è intervenuta spostando dalla gomma alla ferrovia l'80% delle forniture di merce provenienti da nord (togliendo circa 4'000 TIR all'anno dalla strada», afferma fra l'altro il direttore ticinese del gigante della distribuzione. Quanto alla tassa di collegamento, Emma specifica che - a suo avviso - «spacciata per soluzione ai problemi del traffico, in realtà è solo uno strumento per raccogliere fondi. Almeno 2/3 della fattura verrà infatti pagata dai ticinesi (non dai frontalieri come affermano taluni), principalmente da chi risiede o lavora in periferia e deve usare l'automobile perché non ha trasporti pubblici a portata di mano». Il direttore precisa che Migros non è contraria ad una tassa di collegamento. «purché di essa venga fornita una prestazione effettiva in termini di trasporto pubblico», citando poi l'esempio del finanziamento, da parte della catena di supermercati, del collegamento dei mezzi pubblici fra S.Antonino e Giubiasco/Bellinzona. «Questa sì che è una tassa che aiuta a ridurre il traffico e che è giusta perché chi paga riceve una contropartita».
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