«Le ore d'aria sono richieste dai prevenuti, cioè da coloro che sono in carcere in attesa di giudizio, collocati alla Farera. L'obiettivo del carcere giudiziario è garantire che il procedimento possa avvenire senza inquinamenti di prove e bisogna fare attenzione che non passino informazioni, né fra i detenuti né all'esterno. Dunque, avendo un'occupazione molto elevata, bisogna prestare attenzione a chi svolge l'ora d'aria con chi, e questo presuppone un regime con una sola ora d'aria. Ma si protrae per meno di tre mesi, poi l'inchiesta in genere è conclusa e il detenuto viene liberato o viene collocato alla Stampa, dove sta in carcere solo 12 ore, praticamente la notte. Per i fondi, vi sono delle norme concordatarie, che dicono che dei 33 franchi con 8 dedotti per spese di sostentamento, i detenuti possono usare il 65% per fare ciò che vogliono, il 15% è bloccato perché serve al momento della scarcerazione: dato che puntiamo al reinserimento sociale non faremmo un favore facendolo uscire dopo 10 o 20 anni senza un franco. Infine il 20% viene dedotto per spese straordinarie, per esempio medicine non coperte dalla LAMAL, per rifondere danni alle vittime eccetera».