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16.06.2016 - 17:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«La Lega si allontana dalle origini? No. E intanto l'AET ha perso 46 milioni»

Daniele Caverzasio ritiene che «si stia un po' montando la panna sulle misure anti inquinamento, mentre le priorità sono altre». La Lega cambia? «I punti cardine sono sempre gli stessi, e io amo un Ministro decisionista»

BELLINZONA - La Lega torni a fare la Lega, si legge nell'ormai famoso post di Boris Bignasca. Significa che l'attuale Lega non è più quella del Nano? Vi è una sorta di spaccatura interna, acuita dalle misure contro l'inquinamento di Zali? A tracciare un quadro di ciò che succede in via Monte Boglia ci ha aiutato Daniele Caverzasio, capogruppo in Gran Consiglio e Municipale di Mendrisio.Cosa pensa di quanto scritto da Bignasca?«Sulle misure, prima di tutto vorrei vedere il decreto governativo che non c'è ancora. Tutti criticano senza averlo visto. Resto dell'opinione, che è personale, che ci sono misure che riguardano casi eccezionali sul suolo e l'acqua, mancava l'aria a mio avviso, e penso e immagino che come tali vadano applicate. Ovvero, in casi eccezionali e quando la salute dei cittadini è messa a rischio».Leggiamo però il post come una spaccatura interna, con la base che non è d'accordo col suo Ministro?«No, non lo vedo come una spaccatura. Siamo comunque in una fase di consultazione e anche a livello di gruppo faremo le nostre proposte e le nostre modifiche. Si sta un po' montando la palla a quanto mi sembra, perché negli ultimi dieci anni le domeniche senz'auto sarebbero state una o due, tanto per contestualizzare. La nostra preoccupazione maggiore sono i 46 milioni di perdita dall'Azienda Elettrica Ticinese (AET)». Essendo del Mendrisiotto, una regione particolarmente sensibile al tema traffico, e essendo stato per il sì alla tassa di collegamento, appoggia quanto proposto?«Le misure sono a carattere eccezionale e a salvaguardia della salute del singolo cittadino. Quando la salute è in pericolo vanno prese. Preferisco un Consigliere di Stato che faccia proposte e si discuta su di esse piuttosto che uno che attende che succeda altro. Da altri Dipartimenti esce ben poco...»Solo dal DT escono idee, dunque sta criticando anche Gobbi?«Norman sta portando avanti discorsi legati ai comuni, così come quelli di una riorganizzazione a livello di polizia e giudiziario, una dei registri di commercio e uffici particolari. Dal DSS cosa esce, per esempio? Non dico che gli altri sono immobili, dal Dipartimento del Territorio sta uscendo parecchio, e ben venga». Bignasca scrive che la Lega deve tornare a fare la Lega, vuol dire che ci si è allontanati da quello che si era all'inizio?«Non penso che si sia allontanata da quella originale, i temi principali rimangono i soliti, ovvero immigrazione, priorità ai residenti, sicurezza, frontiere. Poi è giusto che un Ministro faccia delle scelte legate a delle contingenze, non si può mettere la testa sotto la sabbia di fronte al traffico. Ècorretto l'avvio di una consultazione per vedere le varie idee».Tassa di collegamento, tassa sul sacco, anche i radar: queste misure forse non avrebbero fatto felice il Nano...«Mettiamo il campanile al centro del villaggio. La tassa di collegamento è una proposta passata in votazione popolare, quella sul sacco arrivava da una decisione del Tribunale federale atta a metter ordine a una situazione a macchia di leopardo dove ognuno attualmente fa un po' ciò che vuole. Nessuno si è accorto, però in tema di tasse vere sul foglio ufficiale è già stato pubblicato l'aumento delle stime... e questo arriva dal DFE».Cambiano i temi per cui non si può restare arroccati sui soliti temi, concorda?«La Lega è un movimento e se ci si ferma su determinati si rischia di rimanere fermi sulle proprie posizioni. Ciò non toglie che quelli che ho citato prima siano i nostri argomenti cardine, non è assolutamente cambiato niente».Caverzasio fra Bignasca e Zali da che parte sta?«Alla fine anche Boris ha detto che non è una critica a Zali. Lui, come tutti, vuole portare avanti determinati discorsi, poi ci sono i nostri temi cardine. Anche i temi economici... Parliamo di targhe alterne e domeniche senz'auto senza aver visto un decreto che non c'è ancora, mentre l'AET lo stesso giorno fa 46 milioni di debito, forse meno dell'intero Ticino, e si dovrebbe vedere che le priorità sono altre: in questo, il nostro Cantone è particolare».Bignasca pare rimettere al suo posto Zali, dicendo anche che è stato uno dei pochi a sostenerlo al momento dell'entrata in Governo.«È difficile fare un'interpretazione, va chiesta a Boris. Penso che un Ministro debba fare il Ministro, prendendo decisioni. Amo i Consiglieri decisionisti».Criticate l'Italia chiamandola Fallitalia, e prendete un'idea delle targhe alterne e delle domeniche senz'auto che sono italiane...«È un'idea che viene applicata in tutta Europa, non dell'Italia. Ripeto, è una misura eccezionale. Viene applicata 15 volte all'anno? Aspettiamo il decreto e poi avremo un ostrico di quante volte sarebbe stato applicato, dunque prima di fasciarci la testa attendiamo. Tra l'altro, sarebbe introdotto il trasporto pubblico gratuito dunque le misure di accompagnamento ci sono. Contestualizziamo l'urgenza e l'eccezionalità. Se diventasse la regola non piace a nessuno, ovvio... e se è per la salvaguardia della nostra salute si può fare qualche sacrificio. Verrebbe comunque applicato a tutti, almeno per quanto concerne le strade cantonali».
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