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06.09.2016 - 22:520
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il PS promette battaglia sulla manovra. «PLR ostinato, PPD silenzioso e la Lega ha parlato al vento»

I socialisti si scagliano contro gli altri partiti e le nuove misure che «sono un reale attacco al ceto medio e mettono a rischio la coesione sociale. Portare la manovra a 200 milioni è un ricatto, combatteremo»

BELLINZONA - Il PS si trova solo, col suo rapporto di minoranza (non si sa ancora se i Verdi lo firmeranno o ne presenteranno un altro), e spara contro il triciclo, cui si è unita l'UDC. I socialisti sono delusi da tutti, in primis dalla Lega che «sembrava essersi risvegliata con un impellente bisogno di socialità». Ma «oggi i fatti dimostrano come quelle della Lega non siano state altro che parole al vento, visto che ha deciso di firmare il rapporto di maggioranza sulla manovra di rientro, sprofondando di nuovo nel torpore di un sostegno al PLR che non intende contestare nulla. E questo nell’assordante silenzio del PPD, accodato passivamente alla volontà di un PLR ostinato a voler tirare dritto per la sua strada e che oltre al dialogo rifiuta ogni forma di discussione». Il PS ribadisce ancora una volta come «questa manovra colpisce i più deboli e mette a repentaglio la coesione sociale del nostro cantone. Perciò, lunedì scorso, il PS ha chiesto di stralciare 6 misure per un ammontare complessivo di 18,23 milioni compensandoli altrimenti. Invece di entrare nel merito di questa proposta, la maggioranza di governo è andata nella direzione opposta aggiungendo nuove gravi misure come il taglio alle borse di studio e un’ulteriore pesante riduzione dei sussidi cassa malati». Addirittura, la manovra da 185 milioni è arrivata a comprenderne 200, e le «nuove misure costituiscono, mettendolo in pericolo, un reale attacco al ceto medio-basso della popolazione»Le. Prima del finale, un altro attacco a liberali, leghisti e pipini. «La situazione attuale dimostra come il PLR abbia fatto cattiva strada intestardendosi a portare avanti la manovra, rifiutando ogni forma di dialogo e di discussione, con l’appoggio della Lega dei Ticinesi – ormai incapace di mostrare la sua anima sociale – e con il silenzio del PPD, il quale assiste passivamente all’evolversi dei fatti». Dunque, ritenendo il fatto di aver portato la manovra a 200 milioni un ricatto, il partito socialista «si batterà con fermezza e con tutti gli strumenti democratici a disposizione perché questa manovra non venga realizzata secondo questi presupposti e ribadisce che è imperativo individuare e ricercare parte del denaro là dove le deduzioni fiscali sono mascherate nelle vesti di politica sociale, ma che sono in realtà dei regali concessi alle fasce più alte della popolazione sotto forma di sgravi».
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