POLITICA
«Dopo Balerna, chi?». Chiesta una moratoria contro la chiusura degli uffici postali se i Comuni non sono d'accordo
I deputati momò Pagano, Fonio e Agustoni hanno presentato una proposta di risoluzione generale, preoccupati dal fatto che le chiusure ora iniziano a toccare anche uffici medio-grandi
CHIASSO - Se anche gli uffici postali di medie o grandi dimensioni chiudono, come possono sopravvivere gli altri? Un'iniziativa cantonale di Ivo Durisch, in cui si chiede alle Camere federali di ridefinire le condizioni per la chiusura degli uffici postali, di rendere vincolanti le decisioni della PostCom e di prevedere la facoltà di ricorso al Tribunale Amministrativo Federale, ma nel frattempo bisogna agire. I deputati pipidini Luca Pagani, Giorgio Fonio e Maurizio Agustoni, con una proposta di risoluzione generale, chiedono di «modificare urgentemente nell’ambito delle proprie competenze l’ordinanza federale sulle poste (OPO; 783.01), nel senso di sancire una moratoria generale nella chiusura o trasformazione di uffici postali, nei casi in cui vi è opposizione da parte dei Comuni, e ciò sintanto che il Parlamento federale non si sarà determinato sulle modifiche legislative riguardanti i criteri per la chiusura di uffici postali, il conferimento del carattere vincolante alle decisioni della PostCom e l’introduzione della facoltà di ricorso contro le medesime».Il tema è stato oggetto di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, dopo il rinvio di ieri a causa del fatto di cronaca che si è purtroppo verificato nel Mendrisotto. «Le rimostranze delle Autorità comunali e di molti cittadini indignati per la soppressione del servizio pubblico non vengono realmente considerate da parte della Posta, che sembra più interessata a criteri di efficienza economica», sostengono preoccupati i tre, che ritengono che «la brusca accelerazione e il salto di qualità messi ultimamente in atto dalla Posta nella chiusura di uffici postali, impongono tuttavia l’adozione di misure urgenti sino all’entrata in vigore delle menzionate modifiche legislative».Ad aver fatto comprendere la necessità di agire in fretta è il fatto che ora non vengono presi di mira solo uffici postali piccoli, bensì anche medio-grandi. «Emblematico è il caso dell’ufficio postale di Balerna, la cui prospettata chiusura ha suscitato incredulità nelle Autorità comunali e nella popolazione. L’ufficio risulta intensamente utilizzato da parte di popolazione e aziende, è inserito in un contesto particolarmente vitale, è ubicato in posizione altamente strategica e potrà beneficiare di importanti incrementi di volumi derivanti dalla chiusura degli uffici di Chiasso Boffalora, Mendrisio Borgo e ora anche di Morbio Inferiore», spiegano i tre deputati, facendo presente come la prospettata chiusura è anche osteggiata dal Municipio e come vi sia una petizione a favore della Posta di Balerna. In Ticino molti sono timorosi per quanto riguarda il futuro di altri uffici postali, perché ci si chiede «quali uffici postali nel Cantone potranno mai sopravvivere, se neppure un ufficio dell’importanza di quello di Balerna raggiunge più i requisiti minimi per poter essere mantenuto. In assenza di misure correttive urgenti, vi è da temere che a breve la Posta procederà con la propria politica di chiusura anche di uffici postali medio-grandi e strategici, così come prospettato per quello di Balerna, decurtando drasticamente il servizio pubblico e sopprimendo numerosi posti di lavoro a beneficio di residenti».Dunque, Pagani, Fonio e Agustoni hanno agito proponendo la moratoria per la chiusura di uffici postali quando il Comune coinvolto è in disaccordo.
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