«Il problema è che sono misure che non possono escludere un veicolo o l'altro, per una questione di proporzionalità. Anche l'auto elettrica ha dovuto rispettare gli 80 chilometri all'ora, pur non emettendo polveri fini. Esse, in fondo, sono date non solo dalla combustione dei carburanti ma anche dal rotolamento, dai treni, dalla messa in sospensione delle polveri depositate sulle strade. Si tratta di problemi atmosferici che finché non riusciamo a governare il tempo ci saranno sempre. D'inverno l'inversione termica provoca le polveri fini, d'estate c'è l'ozono, dovuto all'eccessiva insolazione. Ci troviamo incuneati nella regione più inquinata d'Europa e ne subiamo le conseguenze».