Se ci fosse una Commissione parlamentare d'inchiesta a indagare, non ci sarebbe segreto d'ufficio, dunque sarebbe più facile accedere a informazioni e controlli incrociati. La gravità del caso sta, per il deputato liberale, nel fatto che si è trattato di "un mandato gestito senza la relativa risoluzione governativa e senza rispettare la legge sulle commesse pubbliche. Un mandato costato ai contribuenti 3,4 milioni di franchi da luglio 2014 a gennaio di quest'anno". E il tuttto proseguirebbe, probabilmente, se il responsabile operativo della Argo 1 e un dipendente, presunto reclutatore jihadista, non fossero stati coinvolti in due inchieste separate.