"In conclusione, invitiamo Bühler a lasciare da parte il vittimismo lamentoso che contraddistingue spesso il suo modo di agire politico, avendo egli stesso dimostrato di non aver alcun titolo nel sentirsi perseguitato; lo invitiamo inoltre a riflettere sulla gravità delle sue affermazioni, in quanto, come già fatto dal suo collega Tiziano Galeazzi, sostenere l’esistenza di complotti di dipendenti pubblici è un’accusa estremamente infamante, indegna di essere pronunciata da chi ricopre una carica pubblica e sintomo di una concezione della politica che considera gli avversari e chiunque sia di idee opposte, alla stregua di nemici da abbattere". Il pezzo si avvia dunque alla conclusione ricordando la congura dei docenti, per poi finire con un perentorio: "Se Bühler e Galeazzi credono ai complotti che li provino, altrimenti sono solo chiacchiere al vento”.