Per esempio, appunto, "tra le 8 misure spicca l’assenza del potenziamento della sorveglianza e del controllo del mercato del lavoro. Non c’è traccia dell’assunzione di nuovi ispettori del lavoro, adottando le risorse massime stabilite dal controprogetto contro il dumping salariale. Un potenziale di 18 ispettori, 5 unità amministrative e 1 coordinatore che il Partito Socialista aveva richiesto di adottare da subito, soprattutto alla luce dello scandalo permessi, e le ramificazioni del malaffare col mondo del lavoro, emerso lo scorso mese di febbraio. Oggi questa necessità è stata ridotta a un generico obiettivo da perseguire. Una decisione in aperto contrasto con quanto annunciato da Christian Vitta lo scorso 7 marzo dalle pagine del ‘Corriere del Ticino’: l’assunzione di 20 nuove unità per potenziare i controlli".