La disoccupazione assume un carattere sempre più strutturale e la crescita economica non riesce a riassorbirla. Preoccupa la disoccupazione di lunga durata: in Ticino il 60% dei disoccupati lo è da più di un anno, mentre nel resto della Svizzera questa proporzione è del 40%. Negli ultimi due anni in Ticino si sono persi più posti di lavoro a tempo pieno di quanti ne siano stati creati. In aumento, invece, la proporzione di posti di lavoro a tempo parziale, in particolare a tempo parziale breve, pari o inferiore al 50%. Questo fenomeno, imposto dalla flessibilità, genera precarizzazione e un importante tasso di sottoccupati: delle persone che vorrebbero o che hanno bisogno di lavorare di più ma che non trovano lavoro. Un fenomeno che colpisce in particolar modo le donne poiché occupano il 70% dei posti di lavoro a tempo parziale. Donne che lavorano spesso su chiamata e con salari inferiori agli uomini nonostante lavori equivalenti: un’inaccettabile disparità salariale che in Svizzera è ancora del 15,1%! La precarizzazione generata dalla flessibilità è anche indicata dall’esplosione del lavoro interinale: dal 2000 al 2015 i lavoratori a prestito sono quasi triplicati.