Non manca, nel comunicato, l’analisi, che ritiene che “la precarizzazione sia generata da un aumento spropositato del lavoro a tempo parziale o su chiamata, di cui sono vittima soprattutto le donne che occupano il 70% di questi posti di lavoro, va affrontata adottando delle misure incisive”: per prima cosa “è più che mai necessario regolamentare il lavoro a prestito e il settore delle aziende interinali: dal 2000 le agenzie di lavoro interinale sono triplicate. Dal 2005 al 2015 i lavoratori interinali sono raddoppiati e le ore di lavoro prestate sono aumentate del 172%!”