Per Grumelli, nulla di tutto ciò. “Posso assicurare che tutto ciò che viene descritto dal SISA non è corretto. So che vi sono stati casi isolati qua e là di “bullismo” o di abuso di potere all’interno dell’esercito, ma non per questo bisogna far di tutta l’erba un fascio. Con le ultime scuole reclute i nuovi cadetti hanno sempre più avuto la possibilità di svolgere un servizio meno stressante e meno duro sia psicologicamente che fisicamente. Per esempio più volte a settimana è concesso l’utilizzo delle scarpe da ginnastica, eliminate completamente flessioni o altri esercizi fisici, la pausa pranzo di oltre un’ora di tempo per non parlare dell’utilizzo incondizionato del natel anche durante i vari esercizi, e non stiamo parlando di quelli scolastici”, sostiene, e parla delle reclute di origini straniere, che a volte superano in numero quelle svizzere, ma “che fieramente portano la divisa militare del Paese, la loro Patria, che ha dato loro una dimora e una vita da poter godersi con tranquillità. Quiete e pace che forse, se oggi giorno non esistesse ancora il sistema di milizia nel esercito, sarebbe diversa”.