Insomma, un riorientamento in grande stile,pronto a cambiare la mobilità in Ticino. “Negli ultimi 10 anni in Ticino abbiamo avuto, grazie a un’immigrazione incontrollata, 30’000 residenti in più e oltre 30’000 frontalieri in più. Questa crescita di 60’000 persone ha inevitabilmente portato la situazione viaria al collasso. A pagarne le conseguenze sono i cittadini, le piccole imprese, gli artigiani (che hanno gli operai in colonna al posto che dai clienti), il turismo. Solo chi mette il paraocchi non vede il problema. Dobbiamo assolutamente investire in opere che consentano di fluidificare il traffico”, afferma Marchesi.