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04.05.2018 - 10:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Caprara risponde a Righini, "a noi liberali nessuno regala niente. L'arroganza della sinistra disprezza chi crea ricchezza: non capisco perché"

Il socialista aveva accusato il PLR di tenere i piedi in due scarpe, il liberale: "chi qualifica in questo modo il valore dell'equilibrio denota scarso rispetto verso la concordanza. Non ci sono ricette magiche per i problemi, nemmeno l'egualitarismo garantito dallo Stato caro alla sinistra"

ACQUAROSSA – Giusto porre attenzione a tutti, ma ciascuno per contro può avere anche in relazione a quanto impegno mette: non vuol dire tenere il piede in due scarpe, bensì essere attenti alla concordanza.

Non le ha mandate a dire, durante il Comitato Cantonale del PLR svoltosi ieri ad Acquarossa, Bixio Caprara. E le sue erano risposte, taglienti e nemmeno troppo indirette, al PS (anche il PPD aveva usato toni forti contro i liberali, ma il presidente non ha replicato), dato che Righini aveva accusato il PLR di  “fare una politica con il piede in due scarpe. Da una parte a parole difendono i cittadini del ceto medio, poi nei fatti se ne dimenticano e agiscono a supporto dei super ricchi e della grande economia speculativa. Il consuntivo? Un risultato ottenuto anche sulla pelle dei cittadini in difficoltà con dei dolorosi tagli alla politica familiare. I preventivi servivano a mettere paura, invitando i cittadini ad appoggiare i loro piani di risanamento”, dicendo a Caprara stesso “dalle sale delle istituzioni e dagli alti vertici del suo partito per leggere con oggettività realtà e economia ticinesi. Faccia un bagno di umiltà”.

E Caprara ha replicato: “Chi qualifica il valore dell'equilibrio (riferendosi al pacchetto di Vitta, ndr) come il tenere il piede in due scarpe denota scarso rispetto verso il valore della concordanza, fondamento irrinunciabile della cultura politica svizzera e un’arroganza intellettuale tipica di certa sinistra che continua a disprezzare, in un modo per me incomprensibile, chi in questo Paese crea ricchezza e permette a ben il 25% della popolazione di non pagare nulla di imposte, di avere una fiscalità molto favorevole alle famiglie, e, in generale ,di avere una socialità di tutto rispetto.Se l’1% dei contribuenti assicura oltre il 50% delle entrate fiscali sulla sostanza, mi sembra nient’altro che intelligente darsi da fare affinché questi contribuenti non scappino e magari ne possano arrivare degli altri. È a solo vantaggio del nostro cantone”.

È comunque consapevole dei problemi, ritiene però che non si risolvano con l’egualitarismo garantito dallo Stato. “Sappiamo bene, e lo sa il DFE, che vi sono settori in difficoltà. La prova sono i 17 CNL e il fatto che siamo il cantone con il maggior numero di ispettori del lavoro e con la maggior intensità dei controlli. Ai liberali nessuno regala rose .E sappiamo bene che il problema principale è l’esplosione dei frontalieri nel terziario con la contemporanea contrazione e forte ristrutturazione della piazza finanziaria. Ribadisco umilmente, quale fiero figlio di un macchinista delle FFS, che il nostro è un partito interclassista, molto attento alla classe media che ci caratterizza e che meriterà attenzione nei prossimi passi sul percorso di una riforma fiscale: penso ad esempio alle persone sole o al tema dell’abolizione del valore locativo della propria casa. Ma in modo altrettanto deciso difendo il principio che nella vita si ottiene quanto si dà, impegnandosi in particolare nella formazione e nel lavoro. Non vi sono ricette magiche e non sosteniamo l’idea di un egualitarismo garantito dallo Stato, tanto caro alla sinistra nostrana”.

Applausi per Walter Gianora, che termina il suo anno di presidenza in Gran Consiglio. Si è parlato anche dei temi in votazione il 10 giugno: sì alla nuova legge sui giochi in denaro, no unanime alla Moneta intera.
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