POLITICA
Il Movimento per il socialismo esulta: "3-0 al Consiglio di Stato. E la lista non può che allungarsi..."
Il MPS felice dopo il non dar luogo a procedere deciso dal Procuratore generale: "Raggiunto l'obiettivo che ci eravamo prefissati: far cessare l'erogazione di un contributo illegale"

BELLINZONA – C’è grande soddisfazione in casa Movimento per il socialismo (MPS) a seguito della decisione del Procuratore generale Andrea Pagani di archiviare la denuncia dei quattro Consiglieri di Stato (Norman Gobbi, Christian Vitta, Claudio Zali e Paolo Beltraminelli) nei confronti del deputato Matteo Pronzini.
Secondo i ministri, lo ricordiamo, Pronzini era ritenuto colpevole per aver segnalato che i quattro continuavano a ricevere il rimborso per le spese telefoniche di 300 franchi al mese, “malgrado da gennaio 2018 fosse assodato che tale versamento non era conforme alle disposizioni di legge”.
“È vero – si legge in una nota del MPS – che, in data odierna, il PG ha anche deciso di non dar seguito alla segnalazione di Matteo Pronzini poiché nel comportamento dei quattro Consiglieri di Stato non si ravvisa un’intenzione dolosa”.

“Prendiamo atto di questa decisione, facendo tuttavia notare come a questa conclusione abbia contribuito la decisione dei ministri di rinunciare al versamento di tale indennità, decisone presa dopo la segnalazione di Pronzini”.

Il MPS esulta per “aver centrato l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ovvero far cessare l’erogazione di un contributo illegale”.

“La decisione del non luogo a procedere nei confronti di Matteo Pronzini – continua la nota – rappresenta una nuova figuraccia per il governo; il quale meglio farebbe a preoccuparsi di mettere ordine e di chiarire la propria situazione pensionistica e quella dei propri predecessori”.

 “A questo proposito, l’MPS prende atto delle varie indiscrezioni giornalistiche apparse oggi su diversi quotidiani e dalle quali risulterebbe che una perizia interna all’amministrazione, del consulente giuridico del Gran Consiglio, giungerebbe alle stesse conclusioni (per quel che riguarda la legalità della rendita transitoria AVS (rendita ponte) versata ai consiglieri di Stato che hanno terminato il proprio mandato) della perizia allestita dal professor Grisel – su richiesta dell’MPS – e resa pubblica negli scorsi giorni”.

 “Dopo la perizia che confermava la illegalità dei rimborsi e la legittimità della richiesta di restituzione, dopo il non luogo a procedere odierno nei confronti di Matteo Pronzini, sarebbe questo un terzo colpo subito dal governo”.

“E la lista – sostiene il Movimento per il socialismo – non potrà che allungarsi alla luce del nuovo capitolo rilanciato ieri con la denuncia da parte dell’MPS dell’illegalità e del trattamento di favore che il Consiglio di Stato riserva ai propri membri in materia di riscatto di anni di servizio e di contribuzioni onde poter usufruire di migliori condizioni pensionistiche”.


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