POLITICA
La trave e la pagliuzza. Dadò, "dai medici stranieri alla segnalazione dei pedofili"
Non si è ancora placata la bufera dopo il voto di Lombardi sul miliardo di coesione e il suo presidente lo difende contro Bignasca. "Se solo si guardasse in casa propria..."

BELLINZONA – Sono passati alcuni giorni ma non si è ancora placata la tempesta relativa al voto deciso di Filippo Lombardi in merito al miliardo di coesione ma gli animi non si sono ancora placati.

Infatti il presidente del suo partito, Fiorenzo Dadò, difende il pipidino dall’attacco di Boris Bignasca, che si augurava ironicamente che quella riportata dalla stampa fosse una fake news. 

“Accidenti, Boris fai bene ad infuriarti, è quasi quasi peggio del voto a favore dell'invasione in Ticino dei medici stranieri da parte dei due leghisti per non parlare di quello sull obbligo di segnalazione dei pedofili affossato grazie ai voti di lega e UDC”, scrive Dadò.

E a chi gli dice piuttosto di guardare la depressione generale imperante in Ticino per la situazione economica, ribatte:” in Ticino vedo molte cose, tra le quali tanta denigrazione degli altri e anche le difficoltà. Infatti non mi sembra che non mi impegno per questo, basta osservare ciò che io e deputati come Giorgio Fonio facciamo. Però basta sparare a vanvera sugli altri quando se solo si guardasse in casa propria ce ne sarebbe da benedir la luna. Gli occhi li abbiamo anche noi e vediamo molto bene quello che fanno o non fanno tutti, non solo Lombardi”.

Sembra un po’ la teoria del guardare la pagliuzza e non vedere la trave? Poi, ovviamente, per ciascuno secondo l’opinione politica è peggio o meglio un voto piuttosto che un altro.

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