POLITICA
Benzina e gasolio alle stelle, Quadri e Marchesi: "Berna rinunci all'imposta"
I due consiglieri nazionali pongono la questione al Consiglio federale: "Si teme che la benzina arriverà a 3 franchi al litro"

BERNA – Il prezzo di benzina e gasolio esplode e aumenta il trend verso il rincaro che già si era manifestato prima della guerra in Ucraina. I consiglieri nazionali ticinesi Lorenzo Quadri (Lega) e Piero Marchesi (UDC) pongono il tema sul tavolo del Governo. Quadri chiede che la Confederazione rinunci ad entrate derivanti dall’imposta sugli oli minerali per mitigare il rincaro del carburante generato dalla guerra. “Guerra che – scrive - come c’era da attendersi, ha provocato un repentino ed importante aumento dei prezzi, che si ripercuote sulle aziende, come pure sulle economie domestiche. Tra queste ultime, a subire maggiormente il peso del rincaro sono quelle con reddito modesto”.

 

La Confederazione, aggiunge, “preleva l’imposta sugli oli minerali, comprensiva dell’imposta e del supplemento d’imposta. Nel 2020 l’imposta sugli oli minerali gravanti il carburante ha generato entrate di oltre 2.5 miliardi di franchi. Il 45% di questa somma, secondo la chiave di riparto, entra nelle casse generali della Confederazione. Il 50% è a destinazione vincolata per compiti nell’ambito stradale ed aereo, ed il restante 5% è invece destinato al Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato. Il supplemento d’imposta, che nel 2020 ha generato entrate per 1.66 miliardi di franchi, è per contro interamente a destinazione vincolata per compiti nell’ambito del traffico stradale ed aereo. Almeno per quanto attiene al 45% di entrate destinato alle casse federali, la Confederazione ha margine di manovra. Esiste la possibilità di attenuare per le economie domestiche e le aziende l’impatto della guerra in Ucraina sui costi del carburante senza intaccare i fondi a destinazione vincolata a beneficio delle infrastrutture viarie”.

 

Quadri pone dunque due domande al Consiglio federale:

- È sua intenzione rinunciare temporaneamente, almeno in parte, alle entrate dell’imposta sugli oli minerali (si pensa in particolare alla quota destinata alle casse generali della Confederazione) per mitigare il rincaro del costo del carburante generato dalla crisi ucraina, che grava in modo importante su economie domestiche ed imprese?

- In Ticino, la parità tra euro e franco nuoce inoltre ai distributori di benzina (con negozi annessi) che si trovano in prossimità del confine con l’Italia, incidendo in modo negativo sul “turismo del pieno” dalla Lombardia e sui relativi indotti: non ritiene il CF che un intervento per ridurre il prezzo del carburante fatturato al consumatore tramite rinuncia a parte delle entrate fiscali sarebbe necessario anche per sostenere questi commerci?”.

 

Identica la domanda di Marchesi, che chiede al Governo quali misure intende adottare per tutelare i cittadini. “In questi giorni il prezzo alla pompa di benzina – scrive - è aumentato fino a 2,20 franchi al Litro e si ipotizza che il costo potrebbe presto raggiungere i 3 franchi. Il Consiglio federale intende sospendere temporaneamente le tasse sui carburanti affinché l'aumento del costo finale a carico del consumatore venga calmierato?”. Chiede inoltre come Berna intende monitorare la speculazione sui prezzi dei rivenditori di combustibili, che già oggi offrono prezzi alla pompa molto differenti l'un l'altro.

 

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