La foto postata da Cassis su Twitter
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21.10.2022 - 12:160

Cassis: "Visita in Ucraina dovuta. Mi sarebbe piaciuto tornare in altre circostanze"

Il soggiorno lampo del Consigliere Federale a Kiev, tenuto segreto sino al suo arrivo in terra ucraina, ha scatenato diverse polemiche. Lui chiarisce: "Bisognava fare il punto della situazione e valutare i bisogni umanitari"

BERNA - Era una visita dovuta, così Ignazio Cassis ha commentato ai microfoni della RSI il suo viaggio a Kiev dove ha incontrato il premier ucraino Volodymyr Zelensky, il primo ministro Denys Shmyhal e il ministro degli esteri Dmytro Kuleba oltre a visitare i sobborghi della capitale dove ha potuto vedere i segni della guerra e le tracce della ricostruzione in corso. Un summit tenuto segreto sino all'arrivo del Consigliere Federale in Ucraina e poi reso noto ai media da un comunicato del DFAE.

"Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis torna in Ucraina a un anno di distanza dalla sua ultima visita. Lo scopo del viaggio è farsi un’idea della situazione e delle esigenze umanitarie sul campo tramite colloqui diretti e discutere insieme ai co-organizzatori dell’URC2022 su come attuare e portare avanti la ricostruzione del Paese devastato dalla guerra. I temi in primo piano durante l’incontro con il presidente Volodymyr Zelensky sono stati la situazione nel Paese, in particolare in relazione agli attacchi aerei russi contro quartieri residenziali ucraini, le attuali condizioni al fronte e le sfide del prossimo inverno. I due presidenti hanno inoltre parlato del sostegno svizzero all’Ucraina sul piano bilaterale e multilaterale", si leggeva nella nota.

"Mi sarebbe piaciuto tornare qui in circostanze diverse. Ma esserci adesso è quanto mai importante. Insieme al Governo ucraino vogliamo individuare quali siano concretamente le esigenze umanitarie più urgenti. Intendiamo anche sostenere gli sforzi ucraini per una ricostruzione innovativa. Il piano di ricostruzione dell’Ucraina presentato a Lugano e i cosiddetti Principi di Lugano definiti in tale occasione costituiscono il quadro in tal senso", ha dichiarato il presidente della Confederazione durante la sua visita a Kiev. Cassis ha anche sottolineato la solidarietà della Svizzera con la popolazione ucraina e ha nuovamente condannato la grave violazione dell’integrità territoriale e della sovranità del Paese: "La Svizzera chiede sistematicamente alla Russia, sia nell’ambito di organismi multilaterali che durante incontri bilaterali, di smorzare le tensioni e di ritirarsi completamente dai territori ucraini".

Durante gli incontri sono stati firmati un memorandum d’intesa sulla cooperazione nel settore della trasformazione digitale e due dichiarazioni d’intenti sulla collaborazione per quanto riguarda le persone scomparse e la medicina legale.

"La Svizzera sostiene da anni l’Ucraina nei suoi sforzi di riforma e attualmente si impegna, sul posto, per la ricostruzione attraverso i suoi progetti di cooperazione e grazie alle sue competenze. L’Aiuto umanitario della Svizzera in Ucraina va incontro alle esigenze della popolazione in difficoltà. Attualmente si concentra sulla sicurezza alimentare, sulla protezione delle vittime e dei loro diritti, sulla salute nonché sull’approvvigionamento idrico e di servizi igienico-sanitari", si leggeva ancora nella nota, dove veniva specificato come "dall’inizio della guerra la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha inviato oltre 680 tonnellate di aiuti umanitari e ha acquistato direttamente nel Paese oltre 4750 tonnellate di generi alimentari per sostenere la popolazione. Attualmente è in corso un’ulteriore fornitura di aiuti umanitari svizzeri – consistenti in materiale per operazioni antincendio e per la rimozione delle macerie – inviati in modo scaglionato e via terra".

Una visita, quella di Cassis, che ha scatenato parecchie polemiche e su cui ha detto la sua alla RSI: “È dovuta a un anno dall'ultima mia presenza e a quasi sei mesi dalla conferenza di Lugano. Si tratta da un lato di fare un bilancio della situazione, dall'altro di vedere quali sono i prossimi passi per la ricostruzione, con quale tempistica e da ultimo valutare gli altri bisogni umanitari”.

 

 

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