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03.07.2023 - 09:020

"Bagno di sangue" per la fusione Credit Suisse-UBS, Tuto Rossi: "Urge trattativa con Sergio Ermotti"

Il granconsigliere UDC: "Cosa aspetta il DFE a entrare in trattativa con il Presidente allo scopo di evitare uno spargimento di sangue come ipotizzato da Franco Citterio?"

BELLINZONA – "Entriamo subito in trattativa con Sergio Ermotti, per evitare il “bagno di sangue” dei licenziamenti al CS e all’UBS in Ticino". Questo il titolo dell'interpellanza urgente che il granconsigliere UDC Tuto Rossi ha inoltrato al Governo nella mattinata di oggi. 

"L’agenzia Bloomberg – si legge nell'atto parlamentare – ha comunicato che l’assorbimento del Credit Suisse da parte di UBS cagionerà l’eliminazione del 30% del personale delle due banche (quindi neppure i funzionari di UBS sono al riparo da brutte sorprese). In totale 35'000 dipendenti saranno mandati a casa. Riprendendo quest’informazione, il direttore dell’Associazione Bancaria Ticinese Franco Citterio ha aggiunto di aspettarsi un “bagno di sangue”".

"Secondo Franco Citterio, Credit Suisse e UBS “hanno anche delle condizioni di concorrenza. Per questo devono trovare una soluzione che sia un taglio radicale, come sta accadendo all’estero” auspicando “che si possano evitare spargimenti di sangue”. Si tratta di parole pesantissime! In Ticino UBS e Credit Suisse hanno quasi tutte le attività a specchio. È dunque molto probabile che la nuova UBS poterà tutti i doppioni".

E ancora: "Ciò significa che centinaia (se non 1000) funzionari di Credit Suisse e dell’UBS verranno licenziati in Ticino, verosimilmente tra settembre e novembre 2023. In altre parole, centinaia famiglie ticinesi rischiano di finire sul lastrico o di soffrire pesantemente. Per evitare questo “bagno di sangue” il Consiglio di Stato deve entrare immediatamente in contatto con il Presidente di UBS Sergio Ermotti, anche approfittando che si tratta di un cittadino ticinese, ben conosciuto dalle nostre autorità, e molto apprezzato da tutti"

"Occorre innanzitutto ricevere piena informazione sui piani di razionalizzazione della nuova banca UBS in Ticino. Occorre poi farsi parte proattiva nella proposta di soluzioni bancarie alternative che possano preservare gli attuali posti di lavoro anche in futuro. L’eliminazione ex abrupto degli impiegati di CS (o di UBS) che svolgono il medesimo lavoro non deve essere per forza l’unica soluzione per condurre l’UBS in Ticino".

Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte al Governo:

1) Il Consiglio di Stato e per esso il Direttore del DFE ha già preso contatto con il Presidente UBS Sergio Ermotti riguardo al futuro dei funzionari del Credit Suisse e dell’UBS minacciati di licenziamento a seguito dell’assorbimento della prima banca da parte della seconda?

2) In caso contrario, cosa aspetta il Consiglio di Stato e per esso il Direttore del DFE a entrare in negoziato con il Presidente UBS Sergio Ermotti allo scopo di evitare che la fusione delle due banche si trasformi, anche in Ticino, in “uno spargimento di sangue” come ipotizzato dal Direttore ABT Franco Citterio?

3) È in corso il calcolo dei costi sociali e sono valutate le sofferenze umane in caso di massicci licenziamenti di impiegati e dirigenti ticinesi di Crédit Suisse e UBS?

4) Il DFE sta studiando le alternative da proporre in maniera proattiva al Presidente UBS Sergio Ermotti per evitare i licenziamenti degli impiegati del Credit Suisse (e dell’UBS) in Ticino?

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