POLITICA
Imposta di circolazione e riforma tributaria, la soddisfazione della Lega: “Fatti concreti, non propaganda”
“Fissato a 80 milioni di franchi il gettito complessivo da riscuotere, senza cambiali in bianco al Governo, è stata blindata la volontà espressa dal popolo e mantenuto il principio di chi più inquina più paga”
TiPress/Pablo Gianinazzi

BELLINZONA – Il Gruppo della Lega dei Ticinesi che da sempre si batte per difendere il potere d’acquisto del ceto medio, in una nota stampa esprime soddisfazione per l'esito dell'esito delle votazioni dell'ultima sessione parlamentare, in cui sono stati approvati la riforma tributaria e il nuovo calcolo delle imposte di circolazione.

Fissato a 80 milioni di franchi l’ammontare complessivo del gettito da riscuotere, il rapporto di maggioranza di Boris Bignasca, unito anche a un emendamento di Andrea Censi, ha “blindato la volontà espressa dal popolo. È stato mantenuto il principio di chi più inquina più paga”, si legge nel comunicato. 

Inoltre è stata ancorata “la facoltà del Gran Consiglio (e in via definitiva eventualmente del popolo) di vigilare sull’importo del gettito, così che eventuali modifiche debbano passare dal Parlamento, senza dare una cambiale in bianco al Governo”.

Per quanto riguarda la riforma tributaria, la Lega si dice soddisfatta, in particolare perché “con questa riforma si aumentano le deduzioni professionali e per l’adeguamento dell’imposta di successione e donazione che tiene conto delle famiglie ricomposte e dei rapporti di concubinato sempre più presenti nell'attuale società. Inoltre, si diminuisce la tassazione delle prestazioni in capitale della previdenza, con lo scopo di portare la fiscalità ticinese in linea con quella degli altri Cantoni e fermare la fuga di gettito. E infine la riduzione delle aliquote massime dell’imposta sul reddito, tesa a riportare il Ticino all'interno della pressione media in Svizzera. In tal modo si evita di perdere contribuenti facoltosi, che da soli apportano alle casse dello Stato il 20% del gettito”.

Misure, queste, che il Movimento di via Monte Boglia definisce “fatti concreti, e non solo propaganda” a favore di tutti i ticinesi, confrontati con gli aumenti dei premi di cassa malati e dell’inflazione generalizzata.

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