POLITICA
Lettera con proiettile e minacce a Dadò. Lui: "Grave atto intimidatorio"
Il presidente del Centro: "Il rischio che stiamo correndo è l’insinuarsi anche alle nostre latitudini di comportamenti omertosi e malavitosi che nulla hanno a che vedere con la nostra tradizione culturale ticinese e la fierezza Svizzera"
TiPress/Alessandro Crinari

di Fiorenzo Dadò *

La posta di ieri ha recapitato al mio domicilio una lettera contenente un proiettile e minacce molto pesanti. Un gesto al quale non siamo abituati alle nostre latitudini. Il tutto ovviamente è già nelle mani della Procura ticinese. Si tratta di un atto intimidatorio molto grave, promosso da qualcuno che evidentemente non condivide la necessità di fare chiarezza su un fatto noto oramai a tutti. Questa volta viene toccata pesantemente la mia persona e la mia famiglia, la prossima volta, avanti di questo passo, potrebbe toccare a qualcuno d’altro.

È proprio per combattere questo pericoloso modo di pensare e di agire che azioni come le mie, volte a determinare la verità e soprattutto a preservare la fiducia che ogni singolo cittadino di questo Cantone deve poter conservare nei confronti delle autorità e dei rappresentanti dello Stato, devono poter essere fatte senza alcuna paura. Non bisogna assolutamente tacere di fronte al dubbio di presunte ingiustizie.

È un principio che deve valere per tutti. Ogni cittadino libero e onesto di questo Cantone deve poter confidare nella certezza del diritto, confidando che le Autorità siano dalla sua parte, che le Istituzioni siano lì per garantire giustizia, in egual misura per tutti.

Il rischio che stiamo correndo è l’insinuarsi anche alle nostre latitudini di comportamenti omertosi e malavitosi che nulla hanno a che vedere con la nostra tradizione culturale ticinese e la fierezza Svizzera. Infatti il radicamento e la forza di modi di agire come questi, che usano l’arma dell’intimidazione e della minaccia, si basano sull’omertà, sulla mancanza di fiducia nello Stato, sulla percezione della debolezza di esso.

La fiducia della popolazione nei confronti delle Istituzioni e dei suoi rappresentanti è un bene collettivo prioritario e rappresenta senza alcun dubbio il principale fondamento del nostro Stato di diritto. Come tale, questo valore va promosso e preservato con convinzione, indipendentemente dagli interessi dei singoli o di una cerchia ristretta di persone. Per questo è necessario continuare a trovare il coraggio di parlare e di porre domande a testa alta di fronte al dubbio che la Legge potrebbe non essere uguale per tutti.

* presidente Il Centro

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