POLITICA
Ferrari-Testa nel CdA di Banca Stato, l'MPS: "Scelta partitica"
Interrogazione al Governo del Movimento per il Socialismo: "Quali sono le ragioni tecniche e di competenza per la nomina?"
TIPRESS

BELLINZONA – A seguito del decesso di Bernardino Bulla, nelle scorse settimana il Consiglio d’Amministrazione di Bancastato, seguendo una lunga tradizione di spartizione partitica, ha deciso di nominare alla carica di Presidente la signora Michela Ferrari-Testa. Una nomina che ha fatto storcere il naso all’MPS, che nella mattinata di oggi ha inoltrato un’interpellanza al Consiglio di Stato.

Feroci le critiche rivolte a BancaStato. “Che la signora Michela Ferrari-Testa non abbia più competenze in ambito bancario che qualsiasi altro ticinese medio è un dato di fatto oggettivo”, si legge nell’atto parlamentare. “Tanto che la prudente ed ossequiosa RSI, in un suo servizio. si è permessa d’affermare: “Tastando il polso a chi opera nel settore emerge in ogni caso l’impressione di una certa leggerezza a livello di conoscenze specifiche dell’attuale Consiglio di amministrazione. La scelta come presidente della 61enne sembra in ogni caso rispondere anche a logiche partitiche (Ferrari-Testa è stata sul finire del secolo scorso granconsigliera per il PLR), meno a quella - più teorica che concreta - che dice sempre di volere dei profili tecnici per coprire queste posizioni”. Alla quarta fetta, anche la RSI ha capito che era polenta”.

E ancora: “Cristina Maderni, presidente della Commissione speciale di (non)controllo del mandato pubblico di Bancastato non ha potuto negare tale imbarazzo: “È un dato di fatto che per il momento c’è una sensibilità anche partitica all’interno dei consigli di amministrazione degli enti parastatali. La priorità comunque è la persona e le conoscenze”. La RSI insiste, chiedendo se il PLR sarebbe anche pronto a rinunciare alla presidenza, storicamente sua, di BancaStato; Maderni taglia corto: “Non ne abbiamo parlato all’interno del gruppo. Non è un mio ruolo rispondere a questa domanda””.

Per l’MPS, “un’ulteriore conferma che si è trattato di una scelta partitica e non legata alle cosiddette “competenze” in campo bancario ci giunge dalle dimissioni (inoltrate contemporaneamente alla nomina di Ferrari-Testa) del vicepresidente Luca Soncini. Questa vicenda non fa che confermare la triste pratica della spartizione partitica della direzione delle aziende pubbliche o para-pubbliche (per non parlare della nomina dei magistrati) che l’MPS ha sempre denunciato, chiedendo l’introduzione di criteri diversi e svincolati da criteri di appartenenza partitica. Governo e Parlamento hanno sempre opposto presunti criteri di “competenza ed esperienza nel settore”: a parole, naturalmente, smentite in più occasioni, come questa, dai fatti”.

Alla luce di quanto esposto, ecco le domande inoltrate al Governo:

1. Quali sono state le ragioni “tecniche” e di “competenza” che hanno fatto propendere il CdA per la nomina alla presidenza della signora Ferrari-Testa e non, ad esempio, del vicepresidente Soncini?

2. Il Consiglio di Stato condivide la scelta del CdA di nominare alla presidenza la signora Ferrari-Testa?

3. In modo più concreto di quanto abbia fatto il penoso comunicato di BancaStato, è possibile sapere quali “esperienze e competenze” concrete abbia matura in ambito bancario la signora Ferrari-Testa?

4. Vi è il rischio che la FINMA possa non approvare la nomina alla presidenza di Bancastato della signora Ferrari-Testa?

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