POLITICA
Yvonne Ballestra Cotti racconta “la vita (a ostacoli) alla stazione di Locarno” di un autista delle FART  
La consigliera comunale del Centro: “Servono interventi strutturali, non soluzioni provvisorie. Il progetto per il nodo intermodale va esattamente in questa direzione…”
TiPress / Samuel Golay

di Yvonne Ballestra Cotti *

Ogni giorno, centinaia di conducenti e passeggeri vivono la realtà – spesso difficile – del traffico e della mobilità attorno alla stazione di Locarno. Un conducente FART, che ha condiviso con me la sua esperienza quotidiana, descrive una situazione che dovrebbe far riflettere. Partenze puntuali, professionalità e spirito di servizio: così inizia ogni giornata. Ma già all’altezza della stazione inizia una vera e propria “prova a ostacoli”. La quasi totale assenza di corsie preferenziali per i mezzi pubblici e una viabilità congestionata trasformano pochi minuti di tragitto in un esercizio di nervi saldi. I ritardi si accumulano, le pause scompaiono, e persino accedere a servizi essenziali – come un bagno pubblico – può diventare un problema. La situazione si complica ulteriormente nelle ore di punta, specialmente all’arrivo dei treni: l’area della stazione diventa un crocevia caotico, in cui pedoni, veicoli privati e mezzi pubblici si muovono senza una regolamentazione efficace.

Tutto ciò mette sotto pressione il sistema di trasporto pubblico e, di riflesso, l’intero tessuto urbano del Locarnese. È evidente che servono interventi strutturali, non soluzioni provvisorie. Il progetto per il nodo intermodale della stazione di Locarno va esattamente in questa direzione: migliora la sicurezza, ottimizza la circolazione, introduce corsie dedicate ai bus e razionalizza gli spazi. Si tratta di un passo fondamentale per garantire puntualità, efficienza e qualità del servizio.

Certo, vi erano forse delle alternative percorribili. Ma non possiamo permetterci di attendere ancora: l’urgenza è reale, e l’ottimo, troppo spesso, è nemico del buono. Questo progetto rappresenta oggi una risposta necessaria a una situazione insostenibile. Il Locarnese soffre da troppo tempo di un ritardo infrastrutturale. Non possiamo più permetterci ulteriori rinvii, come già accaduto con l’autostrada, mai realizzata a causa di una decisione cantonale.

Ora, con il voto del 15 giugno, abbiamo l’opportunità di colmare questa lacuna. È un’occasione concreta per migliorare la mobilità pubblica e la vivibilità della regione. Invito pertanto i cittadini ticinesi a sostenere con convinzione questo progetto. Votare SÌ il 15 giugno significa investire nel futuro del nostro territorio.

 

* Consigliera Comunale a Locarno per Il Centro

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