SANITÀ
Locarnese, trovato in un cigno il virus dell'influenza aviaria
Si tratta del secondo caso in Svizzera quest’autunno. Il contagio all'uomo è possibile solo in rari casi
TiPress/Francesca Agosta

LOCARNO - Il virus dell’influenza aviaria è stato rilevato in un cigno nel Locarnese. Le analisi hanno confermato oggi la positività al ceppo del virus H5N1, trasmissibile all'uomo ma solo in casi estremamente rari e solo in caso di stretto contatto con animali infetti. Si tratta del secondo caso in Svizzera di influenza aviaria quest’autunno.

In seguito al primo caso rilevato in un’azienda detentrice di animali nel Cantone di Zurigo, si legge in una nota stampa del Dipartimento della sanità, “l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), d'intesa con i Cantoni, aveva emanato giovedì scorso un’Ordinanza con le misure di protezione per tutto il pollame domestico svizzero. Lo scopo è evitare l’ulteriore diffusione dell’epizoozia. Dal 28 novembre 2022, come previsto dalla citata Ordinanza, i detentori di pollame devono mettere in atto misure per evitare il contatto tra pollame domestico e uccelli selvatici, in particolare:

il pollame da cortile è tenuto in un pollaio chiuso o in un altro sistema di stabulazione chiuso non accessibile agli uccelli selvatici

il pollame da cortile può razzolare all’esterno a condizione che le mangiatoie e gli abbeveratoi non siano accessibili agli uccelli selvatici

gli uccelli acquatici (oche, anatre) devono essere tenuti separati dalle altre specie di pollame

per gli uccelli acquatici, il bacino d’acqua è inaccessibile agli uccelli selvatici utilizzando allo scopo coperture a maglia fine

I detentori di pollame devono inoltre mettere in atto misure di biosicurezza per evitare che il virus entri nel loro effettivo tramite persone o oggetti contaminati. Tutte queste misure restano in atto fino al 15 febbraio 2023.

Le persone che si imbattono in carcasse di uccelli selvatici sono pregate di non toccarle e di segnalare il ritrovamento ai guardiacaccia. Si ricorda infine a tutti i detentori che dal 2010 è obbligatoria la registrazione nella banca dati delle detenzioni di pollame, anche per gli allevamenti amatoriali di pochi animali, da effettuarsi tramite la Sezione dell’agricoltura.

 

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