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20.10.2015 - 10:540
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Savoia bastona l’IRE, «come chiedere a un bordello se le ragazze sono felici»

La reazione ai risultati dello studio IRE non si è fatta attendere, «la prossima volta lo studio facciamolo fare in Italia»

BELLINZONA – Non si è fatta attendere la prima reazione agli esiti dello studio commissionato all’IRE da parte dell’ufficio presidenziale del Gran Consiglio. Sergio Savoia dal suo blog mette in discussione le modalità con cui si è arrivati a dire che – in buona sostanza – non vi sarebbero prove che l’impiego di lavoratori frontalieri abbia aumentato il rischio di disoccupazione dei lavoratoti residenti in Ticino (leggi qui). Lo studio afferma che il reclutamento di frontalieri da parte delle aziende ticinesi avviene semplicemente sulla base del profilo dei candidati. «Come ha fatto l’IRE ha ottenere un simile spettacolare e sorprendente risultato?», si chiede Savoia. «Ebbene, lo ha chiesto… alle aziende! Figuriamoci è come chiedere al proprietario di un bordello se le ragazze sono felici. Domanda: ma l’IRE lo abbiamo pagato noi per farci prendere per i fondelli? Risposta: sì». L’ex coordinatore dei Verdi afferma poi che «uno studio del genere serve solo ai nostri amici dei ministeri romani per andare a sedersi al tavolo delle trattative con Berna (i loro emissari sono seduti al tavolo, gli emissari bernesi sono comodamente accomodati per terra). Potranno argomentare (usando uno studio farlocco pagato dal contribuente ticinese) che qui va tutto bene e che i cittadini ticinesi sono un po’ cretini». E conclude con un post scriptum ironico, «la prossima volta lo studio facciamolo fare in Italia. Ci costa meno... ».
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