"Noi" chi? Denti, «fra quattro anni vorrei diventasse un progetto politico»

BELLINZONA - Associazione culturale, nuovo partito o, più verosimilmente, una scialuppa di salvataggio se all'interno del Verdi tutto andasse male? È l'interrogativo che riguarda "Noi", associazione composta da Franco Denti, Sergio Savoia, Tamara Merlo, Maristella Patuzzi, Elisabetta Gianella e Mauro Medolago, la cui costituzione (che ufficialmente avverrà il 12 novembre) è stata annunciata ieri. La stessa domanda aleggia anche all'interno dei Verdi. «Leggendo il comunicato non si capisce bene se si tratti di un partito, anche se personalmente penso che lo scopo sia proprio quello», ha detto Michela Delcò Petralli al Corriere del Ticino. «Il programma dei Verdi e i suoi obiettivi sono gli stessi; non vedo quali differenze ci siano». La probabile futura coordinatrice dei Verdi spiega di essere stata informata della nascita di "Noi", ma di non essere assolutamente interessata ad aderirvi. «Pensavo però la questione fosse rimandata a dopo l’assemblea dei Verdi. Certo è che in questo momento avremmo bisogna di serenità. E queste notizie di certo non aiutano». Infine, augura buon viaggio al nuovo gruppo. Come lei, anche Francesco Maggi, capogruppo di Verdi in Gran Consiglio, dalla colonne de LaRegione. «A Sergio faccio gli auguri. Vedo però difficile che ci sia posto per un’altra forza politica nel panorama ticinese. Non mi interessa lanciarmi in un nuovo progetto politico». Quattro deputati del partito su sei in Parlamento fanno ormai parte di "Noi", si potrà lavorare insieme? «Come capogruppo ho sempre detto che si potrà continuare a lavorare assieme. Da questo punto di vista non posso dire di più: per ora non ne ho ancora discusso con Sergio ma lo farò presto. Non ho certo motivi per non parlare più con lui». Non aiutano del tutto a far chiarezza neppure le parole di uno dei fondatori di "Noi", Franco Denti. «Il nostro è un movimento culturale aperto alla società civile, con cui si vuole riflettere attorno a determinati oggetti e porsi in modo proattivo nei confronti della politica». Per il momento non si parla di separazione dai Verdi, e in Gran Consiglio i quattro aderenti a "Noi" «sono stati eletti sulla base di un preciso programma politico, che non credo proprio verrà messo in discussione all’assemblea». Poi, però, si fa scappare che «certo, il mio desiderio è che da questo progetto nasca un soggetto politico. Ma se così sarà, avverrà solo nel 2019, alle prossime elezioni cantonali». Dei Verdi non Verdi, ma "Noi", insomma. Una situazione a dir poco ingarbugliata.