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18.12.2015 - 15:220
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Beltrafurioso

Lorenzo Quadri, Roberta Pantani, Ignazio Cassis e Giovanni Merlini nel mirino di Paolo Beltraminelli, affossato uno strumento per gestire la libera circolazione nell'ambito degli studi medici

BELLINZONA - Il Consiglio nazionale ha respinto oggi con un solo voto di scarto la modifica della Legge federale sull'assicurazione malattia (LAMal) volta a confermare a tempo indeterminato la moratoria all’apertura di nuovi studi medici. Nel luglio del prossimo anno verrà così a cadere uno strumento per regolare le autorizzazioni a fatturare a carico della LAMal e quindi per cercare di contenere l’aumento dei costi della salute e dei premi di cassa malati. Il consigliere nazionale Marco Romano se l’è presa in particolare con i colleghi leghisti, Quadri e Pantani, allineati sulla posizione PLR-UDC contraria alla modifica, mentre il Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, tramite una nota ufficiale del DSS, ha fatto sapere il suo disappunto. «Il Dipartimento della sanità e della socialità ha preso atto con rammarico della decisione espressa dal Consiglio nazionale – con il voto contrario compatto dei gruppi PLR e UDC, compresi i rappresentanti ticinesi – e sottolinea che la decisione avrà conseguenze certe e tangibili sull’aumento dei costi dell’assicurazione obbligatoria: il settore ambulatoriale, in studio medico e nell’ambito ospedaliero, determina all’incirca il 40% dei costi della LAMal in Ticino (nel complesso circa 580 milioni di franchi annui) e già oggi conosce un aumento annuo pari al 6-7%, destinato indubbiamente ad aumentare in modo sensibile in assenza della moratoria», si legge nella nota. La moratoria sull’apertura di nuovi studi medici era stata introdotta nel 2002, con l’entrata in vigore degli Accordi bilaterali tra la Svizzera e l’Unione europea. «Considerando i potenziali effetti dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone, il Parlamento federale aveva concesso ai Cantoni la facoltà di limitare i fornitori autorizzati a fatturare a carico della LAMal. Questa prima moratoria, intesa come provvedimento transitorio e straordinario, è stata in seguito prorogata più volte – con alcune modifiche – rimanendo in vigore fino al 2011». «Dopo anni di stabilità, lo sblocco della moratoria aveva comportato – da inizio 2012 fino a luglio 2013 – un aumento in Ticino del 28% nel numero di medici in possesso dell’autorizzazione a fatturare a carico della LAMal (249 unità), confermando così la necessità di reintrodurre uno strumento di limitazione, possibile solo sul piano federale. Nel luglio 2013, il Parlamento aveva quindi stabilito l’attuale moratoria temporanea, della durata di 3 anni, con l’intenzione di elaborare nel frattempo una soluzione a lungo termine. Il provvedimento – che è tuttora in vigore – ha confermato la propria efficacia e, grazie a una modifica mirata, non ha penalizzato i medici con una formazione di almeno 3 anni in Svizzera: rispetto all’importante aumento precedente, dalla reintroduzione della moratoria nel luglio 2013 fino a novembre 2015 le nuove autorizzazioni concesse a medici che adempiono a questo nuovo criterio sono 81. Tale soluzione, fedele al principio del federalismo, conferiva ampia libertà ai Cantoni di adottare soluzioni differenziate in funzione dei bisogni sanitari, garantendo loro, tra l’altro, uno strumento di gestione dell’afflusso di medici provenienti dall’estero».
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