POLITICA
IL PS, «la SES rischia di diventare un feudo di pochi quando servirebbe competenza»
I socialisti attaccano i liberali in merito al possibile nuovo Consiglio di amministrazione della SES. «Noi non ci saremmo e i comuni piccoli sarebbero sottorappresentati»
BELLINZONA - Il PLR è a caccia di "cadreghe". Così almeno sostiene il Partito socialista in un comunicato indignato giunto in redazione, mostrando preoccupazione per il futuro della Società Elettrica Sopracenerina.«Predicare… razzolare… com’era il proverbio? Come che fosse, di sicuro i liberali se lo sono dimenticato. Proprio loro, i paladini della competenza e del merito, quando poi si tratta di arraffare le poltrone non se ne fanno scappare una».Cosa è successo? «Se il 14 gennaio dall’Assemblea straordinaria della SES (Società Elettrica del Soprancenerina) uscirà il nuovo Consiglio di amministrazione che loro stanno apparecchiando, ci saranno 6 liberali, due pipidini, un leghista e nessun socialista. In barba a tutti i princìpi secondo i quali dovrebbero essere privilegiate la competenza tecnica. Senza contare che i Comuni grandi sono sovrarappresentati rispetto a quelli piccoli. Che sì, certo, sono piccoli, ma messi tutti insieme rappresentano una grossa fetta della popolazione. Chi sono loro, i figli della serva?»Nel comunicato ci si chiede, domanda retorica, se la competenza tecnica sia davvero importante. «La risposta è davanti agli occhi di tutti. Basta guardare i risultati ottenuti dal Consiglio di amministrazione ai tempi della maggioranza ATEL/AlpiQ: una rete di distribuzione fragile, problemi tecnici a ripetizione, investimenti ridotti e tariffe elevate, tutto a danno dell’utenza finale».«Noi non vogliamo veder ripetersi questo triste spettacolo. Vogliamo una SES che fornisca alla cittadinanza un servizio efficiente e affidabile e che, essendo in mani pubbliche, rifletta la reale composizione politica del territorio, senza essere il feudo di pochi partiti o addirittura di uno solo», si legge ancora nella nota a firma del presidente ad interim Carlo Lepori. «Competenza tecnica necessaria specialmente ora, alla vigilia di una svolta essenziale per il futuro energetico del Paese e nel pieno di un tentativo di liberalizzare completamente il mercato dell’elettricità».
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