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17.05.2016 - 06:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

I comunisti, «questa situazione è anche colpa della Svizzera. E ora non attacchiamo le vittime»

Il PC invita a votare no alla revisione della legge sull'asilo. «Non facciamo trarre in inganno dal sì della sinistra e dal no della destra xenofoba: non è una legge più progressista di quella attuale!»

BELLINZONA - Una legge assolutamente non più progressista di quella attualmente in vigore, anzi. E le procedure accelerate altro non fanno che aumentare la clandestinità. La posizione del Partito Comunista ticinese sulla revisione della legge sull’asilo è dura, e invita a votare no. «È considerata dai partiti storici come un “buon compromesso”. In realtà sarebbe tale solo se accettassimo di restare passivamente nel solco del peggioramento continuo del diritto d’asilo, così come tracciato negli ultimi anni. Coerentemente con quanto affermato dai comunisti in passato, invece, noi non intendiamo gettare alle ortiche la tradizione democratica e di cooperazione umanitaria con cui la Svizzera è apprezzata nel mondo», si legge. «I nostri alleati atlantici - UE e USA - con la responsabilità purtroppo anche del nostro governo - hanno destabilizzato intere aree nel mondo orchestrando ribellioni e guerre (Libia e Siria solo per fare due esempi). Lo hanno fatto per gli interessi geopolitici ed economici propri, ma anche di quelli delle multinazionali svizzere! È troppo facile e incoerente, lamentarsi quindi ora perché da quei contesti che noi occidentali abbiamo sciaguratamente reso fragili, la gente scappa in massa per salvarsi la vita e viene a bussare alle nostre porte», attacca il PC. Non bisogna farsi trarre in inganno dal fatto che «la sinistra socialdemocratica è d’accordo e che la destra nazionalista invece è contraria", le motivazioni per sostenere il no «vertono sulla volontà di costruire una società in cui non si calpesti lo Stato di diritto e in cui cessino le politiche guerrafondaie che causano i flussi migratori!». In realtà, per i comunisti, la nuova legge serve solo per accelerare le espulsioni, e non rispetta i diritti umani, fomentando l'aumento di Sans Papiers. L'avvocato gratuito è «un simulacro di aiuto legale in cui a incaricare un organismo privato di rappresentanza giuridica sarà l’autorità politica senza consultare il richiedente l’asilo, il quale sarà tutelato da un avvocato che potrà però decidere unilateralmente, anche contro il parere del suo assistito, di rinunciare a interporre ricorsi». Anche il fatto di dover chiedere asilo nelle ambasciate svizzere non piace al partito comunista, perché «di fatto obbliga chi scappa a mettersi nelle mani delle organizzazioni criminali e mafiose che gestiscono la tratta di esseri umani. Come se non bastasse tutto questo, si aggiunge pure la facoltà di delegare a terzi l’esercizio dei centri della Confederazione, in sostanza si aprono le porte a future privatizzazioni!». «Se vogliamo diminuire le migrazioni, non si deve attaccare le vittime, ma occorre agire sulle cause e cioè valorizzare la neutralità svizzera, fermare la nostra collaborazione militare con la NATO e condannare le politiche imperialiste di quelli che ancora sono i nostri alleati, investendo invece in progetti di cooperazione economica in loco: uno sviluppo sostenibile e una ritrovata stabilità istituzionale sono le premesse anche per limitare i flussi migratori», conclude la nota.
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