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11.08.2016 - 11:560
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Otto domande al Governo. «Centro di Rancate e procedure alle frontiere, vogliamo vederci chiaro»

Chi gestirà il centro, chi verrà ospitato, ora dove si trovano i futuri ospiti, come verranno divisi, cosa succede alla frontiera ai minori non accompagnati: Agustoni, Fonio e Pagani interrogano il Consiglio di Stato

BELLINZONA - Ieri è stato ufficializzato che il centro di Rancate per accogliere per una notte quei migranti che poi saranno inviati di nuovo in Italia si farà. Chi si attendeva dettagli e numeri, però, è rimasto deluso. Maurizio Agustoni, Giorgio Fonio e Luca Pagani del PPD vogliono saperne di più e questa mattina hanno inviato in redazione un'interrogazione inoltrata al Consiglio di Stato. «In conferenza stampa è stata comunicata la decisione della realizzazione a Rancate di un centro per l'accoglienza temporanea dei migranti in attesa di rinvio. Il Capo del Dipartimento delle Istituzioni, nelle proprie dichiarazioni pubbliche, ha sostenuto la necessità di realizzare un simile centro per favorire il lavoro delle guardie di confine, confrontate con un significativo aumento del flusso di migranti. La maggior parte dei gruppi politici di Mendrisio ha accolto positivamente questa iniziativa, sottolineando in particolare il senso di responsabilità nei confronti di un’emergenza umanitaria sempre più drammatica. Due gruppi politici per contro hanno manifestato l’intenzione di promuovere una petizione per opporsi alla realizzazione di questa struttura, sostenendo che vi sarebbero dei rischi per la sicurezza e che l’accoglimento potrebbe non essere temporaneo. Nel contempo si è pure sviluppato un vivace dibattito in merito alle regole da applicare nei confronti dei migranti che dall’Italia intendono raggiungere il Nord-Europa attraverso la Svizzera. L’attuale contesto internazionale impone a tutti uno sforzo di responsabilità e di solidarietà», hanno così riassunto la situazione. «In questo contesto ci sembra importante fare in modo che siano salvaguardate sia le esigenze riguardanti l’ordine pubblico sia la necessità di trattare queste persone disperate con spirito di umanità, in particolare assicurando loro un tetto e una sistemazione dignitosa nel breve periodo del loro soggiorno sul nostro territorio, prima di essere rinviate verso l’Italia», proseguono. «La popolazione del Mendrisiotto ha dimostrato anche in altre occasioni generosità e senso della responsabilità. La disponibilità all’accoglienza è però legata alla piena trasparenza sulle condizioni in cui lo Stato garantisce il rispetto degli impegni umanitari. È quindi fondamentale che la popolazione di Mendrisio e del Mendrisiotto possa disporre in modo completo ed esaustivo delle informazioni riguardanti l’effettiva situazione nella regione». Non è chiaro, secondo i tre pipidini, nemmeno che procedura venga utilizzata alla frontiera. «Sempre in tema di migrazione si chiede al Consiglio di Stato, a tutela dell’operato delle autorità preposte, di chiarire la prassi adottata alla frontiera, poiché da quanto riportato dai media, è stata sollevata la problematica di migranti a cui verrebbe precluso il diritto di richiedere l’asilo. Si fa riferimento in modo particolare a persone vulnerabili, quali minorenni non accompagnati, donne incinte e donne sole con bambini piccoli». Dunque, le domande per il Governo sono: «1. Quali saranno precisamente le funzioni del centro? 2. Chi ha assunto l’iniziativa di realizzare il centro? 3. Chi si occuperà della gestione e della sicurezza del centro, con quali mezzi e quali modalità? 4. Quante persone saranno presumibilmente ospitate nel centro? Per quanto tempo? Quali saranno le conseguenze per quanto riguarda la capacità di accoglienza? Come saranno distribuite le persone all’interno degli spazi (donne, uomini, bambini, minorenni non accompagnati, ecc.)? 5. Oggi dove sono ospitate queste persone? 6. Il Consiglio di Stato ha considerato altre opzioni operative, se sì quali e con che esiti? 7. Quale prassi viene seguita nel caso in cui si presentano alla frontiera dei migranti che intendono richiedere asilo, in particolare minorenni non accompagnati? 8. Per il sostegno del lavoro di coloro che operano al fronte è prevista la presenza di mediatori culturali che garantiscono la comprensione reciproca in assenza di una lingua internazionale riconosciuta?»
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