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06.11.2016 - 16:330
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

L'UDC resta solo soletto, ma prosegue e attacca sindacati, Camera di Commercio e Governo

Duri Chiesa, Marchesi Rossi. «I sindacati hanno l'interesse a lasciare tutto com'è, la CC-TI è un assumificio per i galoppini PLR e PPD. E se in Governo non hanno il coraggio, meglio che lascino il posto»

BELLINZONA - L'UDC si sente solo. I sindacati UNIA e OCST, oltre alla Camera di Commercio, parrebbero non essere disposti a sedersi all'eventuale tavolo di lavoro chiesto dal partito per cercare un'applicazione per l'iniziativa "Prima i nostri", approvata dal popolo alle urne. Ritengono che la questione sia politica, e dunque sono pronti a intervenire solo di fronte a soluzioni. Il Gran Consiglio potrebbe decidere di dare il via alla Commissione parlamentare, che però non piace ai promotori dell'iniziativa, nonostante avrebbero maggioranza e presidenza. E allora? Al momento tutto fermo, e Marco Chiesa, Piero Marchesi e Tuto Rossi esprimono su Facebook la loro delusione. Il Consigliere Nazionale Marco Chiesa ritiene che «più chiaro di così si muore. L'economia non parteciperà alla concretizzazione del mandato costituzionale "Prima i nostri", i sindacati che a parole, ma solo a parole, dicono di difendere i lavoratori, hanno tutto l'interesse a lasciare le cose come stanno, visto che una grande parte del loro reddito arriva dai frontalieri che pagano le tessere e dulcis in fundo, il Consiglio di Stato è dato per disperso. Preferisce la commissione parlamentare dove non gioca alcun ruolo. Non c'è alcun rispetto per la democrazia, è il meno che si possa dire!». Non molla, in ogni caso. «Io, con altri, non mi do comunque per vinto anche se di contributi esterni non ce ne sono e non ce ne saranno. Se verrò coinvolto, cosi come ho chiesto assieme a Piero Marchesi, darò del mio meglio per concretizzare "Prima i nostri" a Berna come a Belinzona». Il presidente del partito Piero Marchesi non è stupito dai sindacati bensì dalla Camera di Commercio. «I sindacati non vogliono saperne di sedersi a un tavolo per applicare l'iniziativa approvata dal popolo "Prima i Nostri". Nulla di nuovo, loro mica vogliono tutelare i ticinesi, preferiscono difendere i lavoratori frontalieri a scapito dei ticinesi. Questi ultimi mica pagano loro la quota sindacale. Che preoccupa è il totale disinteresse della Camera di commercio che preferisce subire un'applicazione piuttosto che dire la sua". A questo punto, «andremo per la nostra strada accettando la commissione Parlamentare e lavorando in prima fila, ma pure ribadendo la necessità di avere il tavolo di lavoro con il Governo. Quest'ultimo non può chiamarsi fuori facendo la parte della comparsa. Il Governo deve governare e governare vuol dire pure applicare la volontà popolare! Altrimenti è meglio che lascino il posto a chi ha più coraggio di loro». Un chiaro avvertimento all'Esecutivo, dunque.Tuto Rossi ha contribuito a scrivere il testo dell'iniziativa, e va giù durissimo contro i sindacati e la Camera di Commercio. «Il popolo ticinese ha massicciamente detto che non ne può più dei salari che scendono a causa della concorrenza dei frontalieri che in Lombardia e Piemonte muoiono di fame. I ticinesi sono stufi delle colonne che li fanno viaggiare a passo d'uomo da Chiasso a Lugano-Nord, cosi come sono preoccupati delle numerosissime famiglie a carico dell'assistenza, o dell'AI perché non trovano più un lavoro normale in Ticino. Tutto questo però non interessa ai sindacati UNIA e OCST. Per forza, UNIA e OCST con le tasse pagate dai frontalieri mantengono una schiera di burocrati superpagati PS e PPD che non vogliono certo segare il ramo sul quale sono comodamente seduti. Dell'opinione della gente che vive nel cantone Ticino se ne frega pure, a quanto pare, la Camera di Commercio del cantone Ticino. Anche in questo caso nulla di strano purtroppo. La CC-TI è da anni una scatola vuota che serve da assumificio per i galoppini PLR PPD e ogni tanto anche PS (che una volta nella loro vita dovrebbero provare l'ebbrezza di fare un lavoro non da raccomandati)». «Grazie a tutti questi burocrati, i salari in Ticino scendono, le spese dello Stato salgono e la classe media che lavora nel privato paga fino al 50% di imposta per mantenere tutta la baracca. Se UNIA, OSCT e CC-TI non partecipano al tavolo di lavoro, ce ne faremo una ragione. Costoro non rappresentano l'economia ticinese, ma i capibastone PLR PPD e PS che si mangiano il fegato perché il popolo Ticinese li ha sconfessati al 58% e non si è fatto abbindolare dal controprogetto-trappola», prosegue Rossi.
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