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27.09.2018 - 21:500
Aggiornamento: 22:08

"Se si vive in povertà... Chi interviene, chi segnala, cosa si fa?"

Tiziano Galeazzi è convinto che il caso di Pregassona (estremo!) non sia isolato e interpella il Governo per capire come si agisce

LUGANO – Non solo Pregassona (anche se forse non sino a quei punti, aggiungiamo noi: ce lo auguriamo di cuore!). Tiziano Galeazzi dell'UDC, e non solo lui, è convinto che la povertà e il conseguente degrado colpiscano parecchie persone in Ticino, trasversalmente.

“Checchè se ne dica la povertà in questo Cantone è in drastico aumento. Questo fenomeno oramai è consolidato e nella vita reale non risulta di certo essere una "percezione puramente statistica" bensì un grave problema. Persone e famiglie che in un modo o l'altro vivono in povertà e la percentuale é destinata a crescere in maniera esponenziale, se si considerano le famiglie working poor. I fattori sono parecchi e spaziano tra il problema del mondo del lavoro, la disoccupazione e la scarsità di mezzi economico-finanziari”, scrive in un’interpellanza inviata oggi. “Senza entrare nel dettaglio di quanto successo pochi giorni fa a Pregassona, la domanda che sorge spontanea riguarda la situazione in generale nel Cantone Ticino. Ci si chiede se queste situazioni di degrado siano oramai una parte consolidata della nostra società e quali misure vengano prese dai servizi preposti per farvi fronte”.

Ecco le sue domande:

“1) I Servizi sociali cantonali preposti sono a conoscenza di altre situazioni analoghe a quanto è emerso a Pregassona? Se sì, quanti casi vi sono all'anno e come vengono risolti in collaborazione con i Comuni toccati?

2) Esiste o meno una rete interconnessa tra servizi sociali, forze dell'ordine e altri servizi utili, per individuare queste situazioni di disagio sociale e portare soluzioni adeguate alle condizioni in cui vivono queste famiglie?

3) Nel caso vi fossero minorenni in età scolastica coinvolti in una situazione di degrado, come nel caso di Pregassona, che tipo di intervento o di segnalazione viene svolta dalla scuola frequentata dai ragazzi stessi?

4) Vi sono direttive da parte del corpo docenti di raccogliere segnali allarmanti e poi informare i diretti superiori? Se si, dove giungono le informazioni date dai docenti e come e da chi vengono trattate?

5) Se vi sono state delle negligenze da parte dei proprietari o amministrazioni degli stabili, che tipo di provvedimenti vengono adottati da parte del Cantone dove vengono scoperte queste situazioni gravi di degrado e disagio?

6) Quali spazi di manovra hanno i servizi sociali (IAS, ARP, sodalizi privati, ecc.) nel caso giungessero segnalazioni di una situazione analoga a quella di Pregassona? Se non avessero spazi di manovra sufficienti, quale servizio potrebbe intervenire in maniera più incisiva?”

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