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Elezioni 2019
05.04.2019 - 11:230

"Beltra l'utile idiota, Gobbi socialmente pericoloso, Zali supponente e arrogante, Bertoli papista"

Il ForumAlternativo giudica i Consiglieri di Stato uscenti, con pareri taglienti. Quello meno bombardato è "il maghetto di Sant'Antonino" Vitta, per gli altri sono bordate. "Beltraminelli il più dannoso dei cinque, un perenne sorriso ebete"

BELLINZONA – La campagna elettorale sta per terminare. I giudizi su candidati e uscenti si sono sprecati, il ForumAlternativo ha voluto dare i suoi sui cinque Consiglieri di Stato. E sono bordate…

Si comincia, in ordine alfabetico, da Paolo Beltraminelli, bocciato su tutta la linea. “È forse l’uomo più dannoso all’interno della compagine governativa. Un perenne ebete sorriso, nasconde le povere risorse intellettuali. Tra i tanti successi del Beltrasonno, la distruzione del gioiello cantonale della politica familiare, affiancata al terrore seminato nelle famiglie da anni residenti nel territorio. Piegandosi ai diktat dell’amico Gobbi, ha trasformato il DSS in un organo di delazione al servizio dell’intimidazione gratuita. Ma l’indiscusso capolavoro politico di questo quadriennio, è stato l’aver sottoscritto un contratto da 3,5 milioni di franchi dei contribuenti a una ditta inesistente, infiltrata da islamisti, con il solo pensiero di risparmiare sulla pelle dei rifugiati, facendo dumping nel ramo sicurezza. Nemmeno un’operazione su vasta scala di miopia collettiva riuscirebbe a nascondere i danni dell’attività governativa di Beltraminelli. Se dovesse essere rieletto, le uniche spiegazioni plausibili sarebbero i brogli elettorali o gli ordini di scuderia leghista per salvare l’utile idiota”.

Dura l’opinione anche su colui che sarebbe teoricamente il più vicino al FA per pensiero, ovvero Manuele Bertoli. “Contando come un due picche all’interno della compagine governativa, finisce unicamente per legittimare la maggioranza leghista-liberale-pipidina nella politica lacrime e sangue a danno della cittadinanza. Più papista del papa, nel suo turno di presidente del governo, ha difeso misure indecenti, quando nessuno ne sentiva la necessità. È riuscito nella difficile missione di farsi odiare da chi una volta era uno dei pilastri del bacino elettorale dei socialdemocratici, il corpo dei docenti. È talmente assorto nel suo ruolo istituzionale, da dimenticare i motivi per cui un’elettorato sempre più eroso lo abbia votato. Chi lo conosce da tanti anni, giura che Bertoli non fosse così. Oggi, è considerato un accentratore a cui piace attorniarsi di “yes man”, incapace del confronto e pesantemente autoritario quando vuole vendicarsi di opinioni da lui considerate offensive. Sebbene a volte tenti e s’impegni nel dare spruzzate di umanità a un cinico governo, i risultati ottenuti di una tipica politica socialdemocratica di cui Bertoli è il perfetto esecutore, rendono evidente quanto la socialdemocrazia sia inadeguata ai tempi odierni”. 

Passiamo a Norman Gobbi, il “Salvino Nostrano”. “Da buon ticinesotto, l’Italia la odi, ma poi ti piace mangiar la pasta, andarci in vacanza e provare invidia per l’astro nascente che mira a riportare in auge il passo dell’oca. Ah, come sarebbe bello per Gobbi poter disprezzare liberamente lo straniero come fa il suo amico del sud Salvini. Su Gobbi ci sarebbe poco da sorridere, visti i drammi umani che la sua politica causa Crediamo sia sufficiente a indicare il grado di pericolosità sociale del soggetto. Nel suo complesso, Gobbi ha perseguito sistematicamente una politica discriminante. Unitamente al camerata biondino col codino, è responsabile della diffusione di odio nella società ticinese, un tempo ben diversa”. Missili, insomma.

Christian Vitta è stato soprannominato il “maghetto di Sant’Antonino”, ma è quello che sostanzialmente viene criticato meno. Ecco il giudizio: “Gli va riconosciuta l’abilità indiscussa nel proporre il nulla, spacciandolo per un futuro radioso. Nel caso non fosse rieletto, quale venditore di pentole il successo sarebbe garantito. Uno dei capolavori del quadriennio, è stata la promozione di politiche di sostegno alla famiglie barattate con generosi sgravi fiscali agli amici facoltosi. Usando soldi già accumulati negli anni e quelli provenienti da fondi federali, li ha spacciati in cavallereschi investimenti nella politica familiare. Oggi, raggiunto l’agognato pareggio dei conti, si appresta a concedere nuovi sgravi fiscali ai soli beneficiari della sua governance: i ricchi”.

Infine, Claudio Zali. “L’esperto di legge eletto misteriosamente a furor di popolo, tale Claudio Zali, verrà ricordato nell’ultimo quadriennio per esser stato sconfessato ad ogni legge da lui proposta”, dicono del leghista. “Passerà più alla storia per l’arroganza, la supponenza, con cui liquidava chi gli chiedeva spiegazioni per come abbia potuto attribuirsi riscatti favolosi con la cassa pensione statale, spendendo pochi spicci. “Io sò io e chi cazzo siete voi?”. L’atteggiamento da lesa maestà si è palesato pure nella questione dei rimborsi dei telefonini. “Come osa questo popolino lamentarsi perché mi paga un abbonamento dall’incredibile costo di trecento franchi al mese?”. Zali insomma si è prodigato molto nel salvare i propri privilegi economici da governante, mentre di quelli della collettività se n’è fatto un baffo. Un degno rappresentante del partitone della gggente”.

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