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01.11.2018 - 15:030

La replica di Quadri, "Righini, il partito dell'intolleranza e dell'odio siete voi"

Il leghista risponde alle forti parole di Righini: "Se ci tiene a prendere a calci la sua reputazione, si accomodi. Ma dica quanti lavori pubblici riceve"

di Lorenzo Quadri*

Sul giornale di servizio radicosocialista “LaRegione”, il presidente del PS compagno Igor Righini pensa bene di elargire la quotidiana dose di fregnacce contro la Lega. 

Il compagno presidente si profonde in risibili attacchi personali nei confronti di singoli esponenti del detestato Movimento, tra cui il sottoscritto. Proprio quegli attacchi personali che dalle parti della gauche-caviar amano definire “squadristi” (tanto per dimostrare che se ne intendono).

Il presidente del PS è libero di scrivere tutte le boiate che vuole, ci mancherebbe altro. La reputazione è la sua: se ci tiene così tanto a prenderla a calci, che si accomodi.

Ma nei suoi accessi di bile, potrebbe almeno evitare di inventarsi di sana pianta e a fini denigratori dati di reddito che non stanno né in cielo in terra. E magari potrebbe cominciare a dire quanti lavori pubblici, pagati con i soldi del contribuente, riceve lui.

Per il resto, è veramente ridicolo (ma si sa che il ridicolo non uccide, sennò sai le stragi) che il presidente di un partito come il PS - che ha fatto della morale a senso unico, dell’intolleranza, dell’odio e della denigrazione sistematica di chi osa pensarla diversamente la propria “cifra” - accusi gli altri di diffondere odio. 

Evidentemente il buon Righini è cieco e sordo davanti alla melma quotidianamente distribuita a piene mani dai fascistelli rossi. Ad esempio tramite il portale del PS Gas (intestinale) - quello coordinato da un pluricondannato - e blog annessi, dove gli isterici soldatini della sinistruccia schiumano insulti da mane a sera.

Caro kompagno Righini, per calare lezioni agli altri bisogna essere irreprensibili. Tu ed il tuo partito siete lontanissimi dall’esserlo. Il partito dell’intolleranza e dell’odio è il vostro. Altro che farneticare di “venti assassini” e di piccoli Hitler.

Ormai pur di non difendere i lavoratori ticinesi vi inventate le sceneggiate più penose. 

Auguri per aprile. Attenzione che le cabine telefoniche le stanno smantellando una dopo l’altra e rischiate di rimanere senza una sede.

*Consigliere Nazionale e Municipale di Lugano, Lega

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