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22.11.2018 - 16:450
Aggiornamento: 18:56

"Se fossi eletto, la mia priorità sarebbe...". I cinque liberali in poche righe

Da Opinione Liberale, Vitta parla di fiscalità, Maderni e Speziali di scuola (e nuvole e sole), Farinelli di digitalizzazione e Gaffuri di Comuni forti

BELLINZONA – Si parla dei candidati PPD, perché sono stati i più discussi e la loro lista è stata la più laboriosa. Ma in fin dei conti, cosa porta ogni candidato alla propria lista?

Opinione Liberale ha compiuto un’operazione interessante, facendo riassumere ai cinque designati in poche righe il loro pensiero e ciò che vorrebbero per il Ticino.

L’uscente Christian Vitta non può che pensare alla fiscalità. “In questo ambito sono in atto importanti cambiamenti sia a livello internazionale sia federale. Da qui l’esigenza per il Ticino di rinnovare alcuni aspetti della propria fiscalità. In ambito di imposizione fiscale delle aziende, se il Ticino non dovesse proporre alcuna misura di adeguamento, si ritroverebbe infatti, all’ultimo posto nella graduatoria intercantonale. L’immobilismo sarebbe perdente. È quindi indispensabile agire con pragmatismo e realismo. Ed è quello che stiamo facendo”.

Per l’unica donna in lista, Cristina Maderni, l’obiettivo principale è “la ricerca di un forte legame fra una scuola di qualità e il mondo del lavoro, ovvero la creazione di una cultura positiva e collaborativa. Proprio il lavorare sulla cultura consentirà a noi tutti, nella scuola come nel lavoro, di essere protagonisti nella costruzione della società del futuro. Non a caso, il programma di legislatura del nostro partito pone come priorità il “Sostenere la cultura quale motore di progresso civile ed economico”.

“Digitalizzare l’amministrazione non significa introdurre l’informatica. È ben altro. Se l’amministrazione funziona bene come oggi è grazie ai funzionari che vi lavorano”, sostiene Alex Farinelli. “L’amministrazione è lo Stato, e deve essere ripensata, modernizzata, non per un vezzo, non è una moda. Ma una necessità, perché efficacia ed efficienza al servizio di cittadini, imprese e territorio sono indispensabili per creare condizioni quadro favorevoli allo sviluppo economico e sociale. E in fin dei conti, benessere per i nostri cittadini. Che è poi lo scopo della politica”.

Sceglie un tema di stretta attualità invece Sebastiano Gaffuri. “Per essere incisivi non è sufficiente l’impegno dello Stato. Abbiamo bisogno, oggi più che mai, di Comuni forti e autonomi. Comuni che possano effettivamente garantire servizi di qualità elevata secondo il principio di chi comanda paga. Questo non deve passare necessariamente dalle aggregazioni, ma piuttosto da uno Stato che finalmente assuma un ruolo sussidiario nei confronti dei Comuni”.

Infine, scuola come caposaldo anche per Alessandro Speziali: “Le nuvole della precarizzazione sopra l’economia del terziario lasciano comunque intravedere il cielo, e mostrano il sorgere di nuove professioni redditizie. Si tratta di un alba che, però, non ci verrà incontro in modo automatico. Per vederla dovremo lavorare, cominciando con il riportare le idee giuste nel luogo che è fondamentale per l’avanzamento di ogni Paese: la scuola”.

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