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04.04.2019 - 17:000
Aggiornamento: 07.04.2019 - 17:58

Fogazzaro, caso isolato? Galeazzi: "Il DECS accennò a un'altra scuola, mi auguro sia marcata strettamente a vista"

Il democentrista, che per primo aveva parlato dell'Istituto: "Ci sono ancora diverse questioni su cui rispondere. Cosa faranno gli studenti che avrebbero dovuto fare la maturità a Napoli? E se l'Italia invalidasse i diplomi, cosa accadrà?"

LUGANO – L’Istituto Fogazzaro non può più insegnare: non solo non rilascerà più maturità, ma il DECS gli ha revocato la possibilità anche di proporsi come scuola media superiore, oltre ad aver segnalato il caso del “diplomificio” alle autorità ticinesi e italiane.

Il caso era nato da degli atti parlamentari di Tiziano Galeazzi, con cui abbiamo commentato la notizia.

Come giudica questo provvedimento?

“Non conosco i dettagli dell'inchiesta interna al DECS, in ogni modo dal mio punto di vista e a seguito delle mie interrogazioni parlamentari prima del servizio RSI di Falò (21 agosto 2018) e dopo il servizio televisivo lo scorso 27 gennaio, ho l'impressione che abbia centrato l'obiettivo del dubbio. Oggi confermato dal DECS. Gli interrogativi però rimangono e riguardano i diplomi italiani rilasciati a Pomigliano D'Arco. Se anche in Italia a fine inchiesta in corso dovessero invalidarli, che faranno gli studenti che in passato li hanno ottenuti? Che succederebbe da noi nel mondo del lavoro e studentesco superiore? E inoltre, gli studenti che quest'anno dovrebbero recarsi a Napoli che faranno? Entreranno nei nostri licei per gli esami o dovranno rifare tutto? Sono domande che sicuramente anche al DECS si saranno posti, visto che facevano parte della mia seconda interrogazione datata come detto lo scorso 27 gennaio.

Il caso si è dunque rivelato peggiore rispetto a quello che aveva segnalato all'inizio?

“Non entro in merito alla scuola Fogazzaro, ma se oggi gli è stata revocata la licenza, un motivo grave ci sarà”.

Cosa si può imparare da questa vicenda? Il DECS è abbastanza attento su realtà che esistono sul nostro territorio?

“Da questa vicenda il DECS dovrà imparare a monitorare meglio le scuole private e capire esattamente come si comportano. In una risposta datami, facevano riferimento anche ad un altro istituto. Mi auguro che anch'esso sia marcato strettamente a vista. A questo punto non vi sono da dimenticare anche Università private. Comunque ci vorrebbero regole più chiare sul nostro territorio e mi auguro che il DECS ci stia lavorando”.

Pensa ci possano essere altri casi simili in Ticino?

“Rispondo come prima”.

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