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11.10.2019 - 14:000

Helvetia taglia, botta e risposta tra MPS (che lancia un'iniziativa) e Morisoli

“Una vera e propria operazione di dumping salariale e sociale", attacca il Movimento per il Socialismo, mentre il vicepresidente del PLR spiega che "i contratti si fanno in due, le condizioni sono favorevoli. Rimando al mittente le becere accuse"

BELLINZONA – Helvetia taglia i costi: o i dipendenti accettano di guadagnare meno (in caso di rescissione di una polizza, pare debbano restituire le commissioni arretrate di cinque anni) oppure perdono il posto. Abbiamo provato, nei giorni scorsi, a interpellare, garantendo l’anonimato, qualche lavoratore dell’assicurazione, senza trovare nessuno disposto a parlare.

A mettere il carico da novanta è stato l’MPS, sottolineando come alla testa vi sia il vicepresidente del PLR Michele Morisoli. “Una vera e propria operazione di dumping salariale e sociale effettuata dalla compagnia di assicurazione Helvetia nei confronti di una cinquantina di propri consulenti attivi in Ticino”, scrive l’MPS. “Alla base di tutto questo vi è certo la concorrenza sempre più esasperata nel settore assicurativo: una concorrenza che tuttavia ha come motore principale la volontà di chi dirige le aziende di mantenere o aumentare il tasso di redditività del capitale investito, attraverso un aumento dei profitti che, evidentemente, va a scapito delle remunerazioni dei salariati”.

“Questi attacchi contro le condizioni di salario e di lavoro avvengono per due ragioni”, è convinto il Movimento di Pronzini. “Da un lato perché il settore terziario soffre di una mancanza cronica di una presenza sindacale in grado di assicurare un minimo di protezione e di mobilitazione dei salariati. Dall’altro la latitanza degli organismi pubblici (ispettorato del lavoro) di controllo e monitoraggio del mercato del lavoro. Gli strumenti e le forze a disposizione per un controllo serio del mercato del lavoro sono nettamente insufficienti”.

Da qui l’intenzione di lanciare, la prossima settimana, un’iniziativa “popolare denominata “Rispetto per i diritti di chi lavora. Combattiamo il dumping salariale e sociale”. Un’iniziativa che vuole rafforzare in modo decisivo il controllo del mercato del lavoro e delle condizioni salariali offerte ai lavoratori e alle lavoratrici: un passo fondamentale nella lotta contro il dumping salariale e sociale”.

Intanto Morisoli ha risposto, tramite La Regione, sul caso. “I contratti si fanno in due. Nella mia agenzia tutti hanno accettato in una decina di giorni”, smentendo dunque le pressioni e parlando di condizioni favorevoli. Ritiene irrispettosi e offensivi i paragoni dell’MPS con, per esempio, la Consonni, che taglieggiò gli stipendi degli operai. “I nostri collaboratori meritano maggior rispetto da parte del Movimento per il Socialismo. Rinvio al mittente le becere accuse”.

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