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29.11.2019 - 13:150
Aggiornamento: 13:39

Le tante domande senza risposta di Gysin. "Perchè dobbiamo aspettare il 2021 per un salario minimo? Mi chiedo..."

La neo Consigliera Nazionale non è convinta della proposta, firmata anche dal suo partito: "Si valuterà poi l’impatto "sull'economia ticinese". Cosa significa? E ancora: chi farà lo studio sull’impatto?"

BELLINZONA - "Mi sono presa due notti per pensarci, ma non capisco". La neoeletta Consigliera Nazionale del Verdi, Greta Gysin, si esprime sul salario minimo che tanto sta facendo discutere. Da notare che fra i correlatori della proposta c'è Samantha Bourgoin, sua compagna di partito, e che i Verdi fanno parte di quella che il PLR ha definito "l'inedita maggioranza".

"Non capisco perché dobbiamo aspettare ancora il 2021 per l’introduzione del salario minimo. Non capisco perché il Gran Consiglio nel 2024 dovrà ancora avallare l’ultimo scatto a 19.75-20.25 (sigh!). Questa maggioranza?!", si chiede. In effetti, nel 2024 ci saranno in carica altre persone, ma quello che probabilmente Gysin intende dire è che a suo avviso la maggioranza attuale non voterebbe per salire sopra i 20 franchi orari.

"Si valuterà poi l’impatto "sull'economia ticinese". Cosa significa? E ancora: chi farà lo studio sull’impatto? Tante domande, per ora senza risposta", aggiunge. 

Anche l'ex deputata ed ex coordinatrice Michela Delcò Petralli ha detto la sua: "Questo sabato a Giubiasco si terrà l’ assemblea dei Verdi. Chiederò che si discuta nuovamente di salario minimo. È necessario! Il rapporto commissionale non è accettabile, ed è fatto apposta per non fare entrare in vigore un salario al di sopra di fr. 20. Un bel trucchetto imposto dalla maggioranza parlamentare. Spero che i Verdi rifiutino l’adesione".

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