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13.12.2019 - 12:590

E se chi vota sì vuole la stessa cosa di chi vota no? "Inclusi ma minoranza?" "Da 'froci di m---a' all'opinione rispettosa"

Presto si voterà sul referendum che vuole abrogare l’estensione della norma penale contro il razzismo anche al concetto di orientamento sessuale, un tema delicato. Mettiamo a confronto Giovani UDC e Imbarco Immediato

BELLINZONA – Il 9 febbraio si voterà sul referendum che vuole abrogare l’estensione della norma penale contro il razzismo anche al concetto di orientamento sessuale. Un tema delicato, che tocca molte sensibilità. E ovviamente stanno arrivando le prime prese di posizione.
Ne proponiamo due antitetiche, dei Giovani UDC e di Imbarco Immediato.

“In quanto associazione LGBT+ della Svizzera Italiana ci sentiamo parte in causa ed è urgente per noi fare chiarezza sul perché riteniamo che questa estensione non solo sia opportuna, bensì profondamente necessaria”, scrive Imbarco Immediato.

I Giovani UDC la pensano in un altro modo: “questa norma rappresenterebbe per il nostro partito un primo passo verso la censura di stato, che andrebbe quindi fortemente a limitare la libertà di espressione e di coscienza garantita dalla Costituzione. Il rischio qualora passasse la modifica di legge è quello di venire denunciati o discriminati perché ad esempio contrari al matrimonio o al diritto di adozione per coppie omossessuali”.

Ed anzi la ribaltano: “inoltre si ci interroga pure sull’utilità di tale norma per il gruppo LGBTQ+: se davvero vogliono essere considerati come parte integrante della società, perché andarli a definire come minoranza da proteggere, quando le attuali norme tutelano già in modo sufficiente le persone da discriminazione e violenza? È giusto che lo stato faccia differenza tra cittadini e gruppi di cittadini, andando addirittura a tutelale le persone in base ad altre caratteristiche, come l’handicap, l’età o il sovrappeso?”.

Imbarco Immediato per contro, dicendo che “gli esempi sono spesso più eloquenti di molte parole”, ne pone due: “Un’affermazione in pubblico del tipo “non sono d’accordo di estendere il diritto al matrimonio alle coppie omosessuali” è un’espressione di un’opinione, che può essere condivisibile o meno, ma è rispettosa della dignità personale. Un’affermazione pubblica del tipo “quei froci di m----a è meglio che non si riproducano” è tutt’altro che rispettosa: è indiscutibilmente offensiva e lesiva della dignità delle persone per il loro orientamento sessuale”. 

“A nostro avviso, l’ampliamento della norma penale va a regolare quelle situazioni pubbliche di discriminazione, così come la sistematica denigrazione o diffamazione di lesbiche, gay o bisessuali. Non dimentichiamolo, anche degli eterosessuali. Perché in fondo, quasi tutti abbiamo un orientamento sessuale potenzialmente oggetto di discriminazione”, proseguono. Ovvero, si potrà essere ‘discriminati’ come eterosessuali? Un po’ come riallacciarsi a quanto diceva l’UDC.

“Non ci sono sfumature, il confine tra opinione e denigrazione è piuttosto chiara. Ciò che una persona pensa o esprime privatamente, in una cerchia di amici, non rientra in questa estensione della legge. Al contrario, insulti e discriminazioni in pubblico sono lesivi della dignità. Come fare a capire la differenza? C’è un elemento fondamentale che caratterizza l’espressione di un’opinione: il rispetto per il prossimo sempre e comunque”, prosegue Imbarco Immediato, che sottolinea come “nonostante si dica che siamo una società emancipata, aperta, proiettata al futuro, continuiamo ad osservare situazioni che ci narrano invece le storie di persone che subiscono, spesso in silenzio, abusi, commenti e discriminazioni che, forse, non lasciano delle tracce visibili sulla pelle, ma che tracciano dei solchi invisibili e delle ferite profonde nell’anima di chi ne è oggetto”.

A ben vedere, però, qualcosa accomuna i due discorsi antitetici: il concetto di minoranza. Se si vuole essere inclusi, porsi come una minoranza può non essere la via. La comunità LGTB+ non vuole essere distinta come tale, non vuole che essere omosessuale, transessuale o qualsiasi cosa sia da sottolineare, e fa notare come anche l’eterossessualità può divenire un’etichetta. Ciò che appunto vogliono combattere.

E l’UDC giovanile lo dice bene. 

Chi scrive ritiene che sostanzialmente le opinioni si possano riassumere in: come “le parole hanno un peso. Non solo le parole, anche le immagini, i gesti, i fatti hanno un peso. Senza il rispetto, non si tratta di opinioni”. E non vi diciamo da quale delle due parti viene. 

Paola Bernasconi

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