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10.02.2020 - 15:370

E due in meno di un'ora! Rossi attacca ancora: "RabaGreen e importate tutto dall'Italia? I due ragazzotti liguri..."

Esattamente 58 minuti dopo la prima interpellanza, Tuto Rossi ne invia un'altra che prende di mira la società Radaban. "Invece di comprare prodotti a chilometro zero, importa dall'estero il capannone e molto altro. I bicchieri servono a guadagnare"

BELLINZONA – E due. Ormai siamo oltre la guerra aperta, si potrebbe dire. 58 minuti dopo aver inviato in redazione la prima interpellanza in cui chiede al Municipio di Bellinzona di non consegnare le chiavi del Carnevale al Re perché la società Rabadan non rappresenterebbe più il carnevale, eccone una seconda, sempre a firma Tuto Rossi.

“Tutti siamo preoccupati per l’ambiente e il riscaldamento climatico. Il mare di plastica che galleggia in mezzo all’oceano ci impressiona tutti, e tutti vogliamo fare qualcosa.
Non dubitiamo quindi della buona fede di chi ha immaginato che anche il Rabadan dovesse fare qualcosa. Tuttavia le iniziative messe in campo dalla società Rabadan sono contradditorie, opache e soprattutto inefficaci”, inizia. “Prima di obbligare gli altri ad assumere comportamenti ecologici, il Comitato Rabadan dovrebbe dare il buon esempio”.

E qui partono gli attacchi: “Invece di comperare prodotti a chilometro-zero, la società Rabadan importa dall’estero il capannone e molto altro materiale, con pesanti autocarri a diesel estremamente inquinanti. Anche il bicchiere Rabadan viene dall’Italia (quasi tre tonnellate di carico) con un autocarro a combustibile fossile, e quindi con un pesante impatto ambientale. Oltretutto questo bicchiere non è per nulla ecologico come ha detto Nicola Forrer del Laboratorio cantonale d’igiene a La Regione, poiché se entra in contatto con un altro oppure anche solo con la spina della birra può diventare un pericoloso trasmettitore di contagio”.

Rossi prosegue: “Contrariamente a quanto raccontato dal comitato della società Rabadan, il bicchiere Rabadan serve per la raccolta di dati sugli utilizzatori e come mezzo di pagamento. È ciò che affermano Lorenzo Pisoni e Stefano Fraioli, i due ragazzotti Liguri che hanno inventato il bicchiere, proprio con lo scopo di fare business con la raccolta dei dati oltre che ecologia. Si può quindi immaginare che anche la società Rabadan un domani voglia obbligare il popolo del carnevale a pagare tramite il microchip inserito nel bicchiere. Anche il bicchiere monouso biodegradabile ha una funzione grana, piuttosto che green. La nostra città è infatti dotata di un termovalorizzatore che smaltisce nello stesso modo ecologico la plastica e il materiale biodegradabile. Quindi il suo scopo è di guadagnare obbligando le tendine a venderlo a prezzo maggiorato”.

Ecco quindi le domande:

1. Perché Rabadan che vuole farsi chiamare RabaGreen importa dall’Italia con grande inquinamento il Capannone altro?
2. I famosi bicchieri “ecologici” sono stati importati dall’Italia? Da dove esattamente?
3. Se sì, quale è stato l’impatto ambientale del trasporto di ben 30'000 bicchieri?
4. Come è nato il contatto tra la società Rabadan e i due ragazzotti liguri che fanno i bicchiere multiuso per la raccolta dei dati?
5. Quanto sono costati i 30'000 bicchieri acquistati dalla Società Rabadan? Il Municipio ha visto il contratto? È sicuro che sotto non ci siano retrocessioni o controprestazioni, visto che la società italiana che li produce è composta da due semplici giovanotti?
6. La società dei due giovanotti quanto guadagnerà con il Rabadan, visto che finora non ha mai fatto una manifestazione così grossa?
7. Il Municipio ha visto la pretesa onorificenza del National Geografic al bicchiere dei due giovanotti?
8. Su che base legale la Società Rabadan può imporre al pubblico di bere solo da determinati bicchieri, agli esercenti di servire solo da brocche senza toccare i bicchieri, e limitare la libertà del cittadino?

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