Benzina, biglietti aerei e nafta saranno più cari. Gysin esulta: "Le conseguenze dell'inazione sarebbero catastrofiche". Regazzi furibondo: "Favorevole a una legge sul CO2 ma equilibrata. Non possiamo salvare da soli il mondo"
BERNA – Chi è felice e chi non potrebbe esserlo di meno, ed anzi è furibondo. Oggi il Nazionale ha adottato con 135 sì e 59 no la nuova legge sul CO2, che in sostanza aumenta i prezzi di benzina, nafta e biglietti aerei. Si è discusso per ben 13 ore.
Tra chi ha vinto, ci sono i Verdi (che pure avrebbero voluto di più). “È una buona notizia, perché le Legge dota la Svizzera di strumenti più incisivi nella riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Una riduzione necessaria perché le conseguenze dell'inazione sarebbero catastrofiche”, scrive la ticinese Greta Gysin. “Nella crisi Covid-19 abbiamo protetto i nostri genitori e nonni seguendo le raccomandazioni della scienza. Sarebbe assurdo non proteggere con la stessa determinazione, seguendo le indicazioni della scienza, anche i nostri figli, nipoti e le generazioni future nella crisi climatica. È una nostra responsabilità, ed è un bene che, finalmente, anche il Parlamento se ne sia reso conto”, è il suo commento.
Decisamente di umore opposto il popolare democratico Fabio Regazzi. “La stangata è servita!”, tuona. “Sono sempre stato favorevole a una legge sul CO2, che però deve essere equilibrata e sostenibile per le aziende e soprattutto per i cittadini, a maggior ragione in vista delle difficoltà economiche con le quali saremo confrontati per i prossimi anni a seguito della crisi generata dal coronavirus”.
Gli abitanti delle regioni periferiche, tra cui il Ticino, rischiano di pagare sino a 1'500 franchi in più all’anno. Tanto, soprattutto in questo momento.
Regazzi aggiunge: “È giusto che la Svizzera faccia la sua parte e che dia l'esempio nella lotta ai cambiamenti climatici, ma non vendiamo l'illusione che da soli possiamo salvare il pianeta (ricordo che l'impatto delle emissioni di CO2 generate nel nostro Paese equivale allo 0,1%, ovvero l'1 per mille, delle emissioni globali). Temo che con questa legge abbiamo caricato troppo la barca: a questo punto il referendum appare inevitabile e sarà interessante vedere come reagirà la popolazione quando si renderà conto, al di là delle solite fumose dichiarazioni di principio che sono risuonate nel dibattito parlamentare, del prezzo che sarà chiamata a pagare”.