POLITICA
TRAM-Treno, e se si mantenesse davvero la linea di collina? Ecco la risposta dell'Ufficio Federale dei trasporti
Se il Parlamento ticinese desse ragione a chi chiede una modifica, si dovrebbe effettuare una nuova analisi macroeconomica e render conto al Parlamento della nuova valutazione nell'ambito del rapporto sullo stato della rete ferroviaria del 2022

MALCANTONE – Il progetto TRAM-Treno da anni è al centro delle discussioni. Se il progetto del DT e di Claudio Zali aveva trovato l’appoggio di Berna, questione non scontata, ci sono delle associazioni, in particolar modo ambientaliste, che si oppongono.

Il loro desiderio è mantenere la linea di collina. Per loro, non si tratta di una vera opposizione,  “si chiama così per legge, ma di fatto è una richiesta di miglioramento del progetto” e l’accusa è mancanza di dialogo e il non rispetto delle regole.

Ma cambierebbe qualcosa, a livello di approvazione federale, in caso di mantenimento della linea di collina? Ieri in un’opinione di Piero Marchesi pubblicata dal Corriere del Ticino è stato riportato uno stralcio inedito della risposta dell’  Ufficio federale dei Trasporti (UFT), che affermava nel 2019: “Se il Parlamento cantonale ticinese decidesse di mantenere la tratta esistente, l’UFT dovrebbe attualizzare l’analisi macroeconomica considerando i costi di mantenimento, manutenzione e rinnovo della tratta originaria e rendere conto della nuova valutazione al Parlamento federale nell’ambito del rapporto sullo stato della rete ferroviaria nel 2022. Alla luce di questa nuova situazione, il Parlamento federale potrebbe modificare la sua decisione di realizzare la nuova tratta Bioggio – Lugano centro”.

Non una bocciatura netta, ma nulla esclude che si arrivi a tanto e di sicuro si rallenterebbero i lavori, forse di anni.

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