"L’attuale crisi economica non consentirà a tanti una vacanza spendacciona e godereccia. Facciamo di necessità virtù"
di don Gianfranco Feliciani*
Come invece erano soliti fare i suoi predecessori, papa Francesco non andrà in vacanza a Castel Gandolfo, la fresca e arieggiata residenza estiva dei papi, o come era consuetudine per Giovanni Paolo II, in qualche amena località montana, ma rimarrà in quella che ormai è diventata la sua stabile dimora, il sobrio appartamento di Santa Marta in Vaticano. Comunque nessun segno eclatante di rottura rispetto al passato, perché papa Bergoglio semplicemente continua a fare quello che ha sempre fatto: anche quando era arcivescovo di Buenos Aires non abitava nel palazzo episcopale e non andava mai in vacanza.
E poi Francesco non ha alcuna intenzione di rivedere la propria agenda, nonostante questo tormentato 2023 che l’ha costretto a due ricoveri e a un’operazione chirurgica in anestesia generale. Pochi giorni prima dell’ultimo ingresso al Gemelli, infatti, il Vaticano ha confermato che il papa sarà dal 2 al 6 agosto in Portogallo per la Giornata mondiale della gioventù, con una tappa al santuario di Fatima. Dal 31 agosto al 4 settembre sarà in Mongolia. Un viaggio non agevole, data l’enorme distanza che separa il Paese delle steppe da Roma, ma che il papa è deciso ad affrontare. Secondo una notizia diffusa dall’agenzia russa “Ria Novosti”, all’aeroporto di Mosca, in una sosta del viaggio verso la capitale mongola Ulan Bator, il papa potrebbe incontrare il patriarca Kirill (o Putin in persona?). Quindi, il 23 settembre, il papa sarà a Marsiglia per gli “Incontri del Mediterraneo”.
Un po’ di meritato riposo però se lo concederà anche lui. Nei mesi estivi, ad esempio, avrà qualche fatica in meno da affrontare, essendo sospese le udienze generali del mercoledì a motivo della torrida calura romana. Il papa è un gesuita, figlio di sant’Ignazio di Loyola, quello dei famosi “esercizi spirituali”, e il gusto della riflessione e della preghiera gli è perciò connaturale. Questo papa a prima vista così “estroverso” rivela in verità una profonda interiorità che sorprende e affascina. Quel continuo raccomandare ai fedeli di pregare per lui – indimenticabile l’invito rivolto al popolo romano a pregare per il suo Vescovo la sera dell’elezione – corrisponde a una precisa visione del suo ministero pastorale e della vita cristiana: il “fare” della Chiesa può scaturire solo dal suo “essere” con Cristo. Verità ovvia, ma che sempre necessita di essere ricompresa. Con forte spontaneità evangelica, in questa nostra società caotica, il papa ci sta tutti richiamando al gusto dell’interiorità.
L’attuale crisi economica non consentirà a tanti una vacanza spendacciona e godereccia. Facciamo di necessità virtù. Una vacanza più breve e più sobria non potrebbe rivelarsi un’occasione propizia per una felice riscoperta di ciò che è davvero essenziale per il corpo e lo spirito? Il raccoglimento della preghiera, la lettura di un buon libro, la sosta in un santuario, l’intimità familiare: sono gioie semplici ma che alla fine sono le più grandi.
*arciprete Chiasso