IL BLOG DI DON GIANFRANCO
Don Feliciani: Papa Francesco e la crisi climatica
“Non dobbiamo mai dimenticare che le giovani generazioni hanno diritto a ricevere da noi un mondo bello e vivibile..."

di Don Gianfranco Feliciani *

Nei giorni scorsi papa Francesco ha annunciato di voler aggiornare l’enciclica “Laudato si’” – quella riguardante la cura della casa comune – rispetto ai problemi attuali. Il nuovo documento affronterà in particolare la drammatica questione delle crisi climatiche. Nel darne l’annuncio Francesco ha ricordato: “Non dobbiamo mai dimenticare che le giovani generazioni hanno diritto a ricevere da noi un mondo bello e vivibile, e che questo ci investe di gravi doveri nei confronti del creato che abbiamo ricevuto dalle mani generose di Dio”. 

L’enciclica “Laudato si’”, che prende il titolo dal verso iniziale del “Cantico delle creature” di san Francesco d’Assisi, venne pubblicata il 18 giugno 2015. L’idea del testo, che all’epoca fu accolto con grande interesse non solo all’interno del mondo cristiano, è la cosiddetta “ecologia integrale”. In sostanza, papa Francesco sostiene che occorre riconoscere come “la crisi ambientale e quella sociale del nostro tempo non sono due crisi separate, ma un’unica crisi, che richiede la creazione di modelli economici nuovi e lungimiranti”. Concetto poi ribadito in molti discorsi successivi.

Gli otto anni trascorsi dall’uscita del documento hanno confermato l’esattezza dell’analisi del papa. È sotto gli occhi di tutti, infatti, che gli effetti della crisi climatica hanno inevitabili e pesanti ripercussioni sull’economia, non solo in termini di danni causati da fenomeni estremi in quasi tutte le zone del mondo, ma perché con l’avanzare della desertificazione e lo scriteriato taglio delle foreste, si innescano fenomeni migratori drammatici, come quello che dall’Africa porta migliaia di disperati a morire nel deserto e nella traversata del Mediterraneo. 

A Lisbona, lo scorso 2 agosto, in occasione della “Giornata mondiale della gioventù”, parlando alle autorità e al corpo diplomatico, papa Francesco rivolse, soprattutto ai potenti della politica e della finanza, questo interrogativo tanto grave quanto ineludibile: “Verso dove navigate, Europa e Occidente, con lo scarto degli anziani, i muri con il filo spinato, le stragi in mare e le culle vuote?”.

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