SCINTILLE
Madame Lenormand, la "Sibilla di Parigi"
Tra mito e destino, la donna che lesse l’anima di Napoleone e diede dignità alla cartomanzia, trasformando la divinazione in una forma d’arte e conoscenza

di Brenno Martignoni Polti

Emancipata e fuori dal coro. Enfant prodige. Maestra dell’arte. Sensitiva. Divinazione come disciplina empirica. Di servizio. Marie Anne Adelaide Lenormand. Pioniera del soprannaturale. Già a partire dai natali. Involti di mistero. Figlia di un commerciante di stoffe. Jean-Louis Lenormand. Scrisse di sé di essere nata in Bassa-Normandia. Ad Alençon, il 27 maggio 1772. All’anagrafe, i registri ufficiali, invece, riportano, il 16 settembre 1768. Contraddizione apparente. Infatti, la storia è un’altra. In quella data, quattro anni prima, era venuta al mondo sua sorella. La madre Anne-Marie, nata Gilbert, l’aveva chiamata Marie Anne. Sopravvisse però soltanto poche ore. Così quando nacque la seconda figlia, il 27 maggio 1772, le diede nuovamente il nome di Marie Anne. Per l'antica credenza, per cui l'anima della primogenita defunta avrebbe continuato a vivere in questa bambina, se le fosse stato dato lo stesso nome. Probabilmente è da qui che tutto prende senso. Dalla convinzione che l’anima che torna in un corpo e si reincarna, porta con sé poteri dall'aldilà. Una vita straordinaria. Sulle ali delle profezie. Chiaroveggenza come missione. Una crescente notorietà la raffrontò ai grandi dell’epoca. Da Giuseppina di Beauharnais, a cui predisse che sarebbe diventata imperatrice dei francesi. A Napoleone Bonaparte. Ne avrebbe previsto sia la sua ascesa sia la sua caduta. Infatti, in uno dei diari della Lenormand, il monito e l’oracolo all’Imperatore di non affrontare i nemici a Waterloo. E Napoleone, inizialmente, intrigato dalle sue capacità, in seguito, alterato per le sue premonizioni nefaste. Tanto dal farla, addirittura, arrestare.

Del resto, nella sua vita, verrà imprigionata a più riprese. Ogni volta però torna più forte, più famosa, più popolare. Più temuta. Marie Anne Adelaide, per tutti Madame Lenormand, resta una delle figure chiave dell'occultismo. Nel primo fiorire della cartomanzia storica a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. Le offrì inediti spazi e dignità. Nel 1786, giovanissima, giunge a Parigi, dove iniziò a costruire la sua carriera, nonostante le avversità di Chiesa e autorità. Nel 1789 conobbe Monsieur Bonaventure Guyo, astrologo di fama. Affascinato da Marie Anne, la istruì nella lettura delle stelle, grazie alle sue eccellenti capacità matematiche. Marie Anne, quello stesso anno, incontra il medico tedesco Franz Joseph Gall (1758-1828). Divulgatore della teoria su carattere e predisposizioni degli individui dalla conformazione del cranio (frenologia). Spinse Marie Anne Lenormand verso questo mestiere. In meno di un anno era già affermatissima. Aveva uno studio in Rue de Tournon, in centro Parigi, con una semplice targa che recitava : “Mademoiselle Lenormand, libraire”. Durante la Rivoluzione Francese, ne incontrerà le figure più influenti. Celeberrima per le sue sibille memorabili. Tanto da guadagnarle il titolo di “Sybille des Salons”. Fu anche scrittrice. Autrice di una dozzina di opere. Preparatrice di filtri, profumi e pozioni. Era pure solita confezionare sacchetti magici di protezione e d’amore. Morì il 25 giugno 1843 a Parigi. Purtroppo, sapeva da sempre che un giorno sarebbe mancata per un errore medico. Per questo motivo cercò per tutta la vita di evitare i dottori. Finché, nella torrida estate del 1843, fu costretta a sottoporsi a un intervento chirurgico. Una patologia alla vescica richiedeva un intervento immediato. E così la sua tragica profezia si avverò. Le sue esequie furono un evento, paragonato a quello di una regina. È sepolta a Parigi a Père-Lachaise, non lontano da Jim Morrison. A lei si lega un mazzo paragonabile ai Tarocchi. Replicato in centinaia di varianti e diffuso, ancor oggi, in tutto il mondo. La carta “padrona” numero 16, Le Stelle, ne racchiude tutta l’essenza. “Pensa positivo, l'ottimismo dimezza le difficoltà.” La Sibilla del Faubourg Saint Germain ne fece suo autentico emblema.

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