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15.05.2021 - 14:230

Marzio Franscella e "la motivazione in più" di contendersi il titolo nazionale in casa

Il pugile ticinese prepara il ritorno sul ring: "Non dovrà mancarmi la lucidità. Non ci deve essere spazio per i dubbi"

ASCONA – Ogni tipo di sport, lo sappiamo, ha dovuto fare i conti con effetti e restrizioni della pandemia. Anche il pugilato ha dovuto chinarsi a logiche e conseguenze di un nemico invisibile. Eventi cancellati, allenamenti ‘a vuoto’, e un’interminabile attesa, però, appartengono al passato.

Il 2021 è, infatti, l’anno della ripartenza. E il 2021 del pugile ticinese Marzio Franscella parte in grande stile. Primo e unico pugile professionista ticinese a vincere oltre oceano, l’atleta di Minusio prepara il ritorno sul ring. Lo farà sabato 29 maggio sul tappeto di casa, la Boxe Ascona, contendendosi il titolo di campione svizzero della categoria supermedi con l’abile Celso “el fenomeno” Neves.

Un incontro ‘particolare’ per Franscella, da noi intervistato poco prima della partenza per un breve ma intenso campo d’allenamento in Italia.

Marzio, come hai vissuto questo periodo di pausa ‘forzata’?

“Un po’ come buona parte degli sportivi. Ti prepari per un incontro, poi – verso fine preparazione – viene annullata la manifestazione. Provi frustrazione. Il mio ultimo incontro risale al dicembre 2019. Il 2020, per mia scelta, è stato un anno di ‘inattività’. A ottobre sono diventato padre e ho preferito non prendere impegni fissi. Questo non vuol dire che non mi sono allenato, anzi. Ho iniziato un nuovo percorso con il mio nuovo allenatore Daniel. Un cambiamento che ha richiesto un tempo di conoscenza, d’ambientamento come avviene in tutti gli sport”.

Ti prepari a contenderti il titolo svizzero. Quale il tuo cammino per arrivare pronto?

“La prima preparazione è iniziata in gennaio, perché dovevo combattere a metà marzo. Tre mesi intensi, ma poi è stato annullato il match. Mi sono quindi messo un freno diminuendo ritmo e intensità. Da metà aprile ho ripreso a pieno ritmo e sto svolgendo un campo d’allenamento in italia per allenarmi al meglio con il mio staff e anche con il campione europeo di pesi medi”.

‘Giocare’ in casa è una motivazione in più, no?

“Logicamente sì. In casa ci sono gli amici, ma anche i nemici. Peccato che l’incontro si disputerà a numero chiuso, ma sapere che fuori dalla palestra ci saranno alcuni sostenitori mi carica e mi motiva”.

Sulla carta sarà un incontro alla pari. Cosa non dovrà mancarti?

“Osserveremo l’avversario, ma a prescindere da chi mi trovo di fronte occorre essere coscienti delle proprie capacità. Non deve esserci spazio per dubbi. Anche se mi gioco un titolo importante, sarà importante mantenere la calma e non farsi prendere dalla foga. Mantenere la lucidità sarà fondamentale”.

Un incontro di questo calibro può risvegliare l’attenzione dei ticinesi?

“Onestamente non lo so. Il movimento della boxe, non solo in Ticino, è un po’ fermo. Non c’è più un’atleta capace di svegliare la gente di notte per assistere a un incontro. Questo incontro, però, può essere un primo passo”.

Che aspettative hai?

“Onestamente, avrei voluto pianificare un rientro alle competizioni un po’ più graduale. In virtù anche del cambio allenatore, mi sarebbe piaciuto iniziare un percorso ‘pulito’, magari con incontri a sei riprese. Ma le occasioni vanno prese al volo e quindi mi preparo per fare il meglio possibile”.

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